Grazie, Signora!
Tutto comincia nella mattinata con una domanda e una minaccia ad Alfonso. Per lui, interista, la risposta è ovvia: «Stasera lo scudetto a chi lo dai, al Milan o alla Juve?». Lui, sicuro, dice al Milan. «Te la farò pagare in giornata», gli rispondo, e puntualmente nel pomeriggio ciò accade. Niente di che, ma una piccola e ridicola vendetta si abbatte sul suo capo, tra l’altro pelato, e quindi scivola via facilmente.
La cena è un po’ concitata, meglio tenersi leggeri, non si sa mai. Il bar dove posso vedere Juve-Cagliari è a pochi metri da casa. Ma siccome Matteo, cinese purosangue e proprietario del locale, tifa Milan, si vede il derby, d’altra parte siamo a Milano e la fortuna mi assiste, perché gran parte dei tifosi sono interisti. Tra questi c’è anche giovanni, lo scrivo in minuscolo perché è il cane di Gino, che abbaia a ogni fischio dell’arbitro. Io no, ma vi assicuro che vorrei azzannarlo. Lui e Matteo, perché le notizie della Juve non arrivano, poi finalmente Vucinic mette la palla in rete. Intanto a San Siro la partita è bella e Alfonso mi commenta via sms la sua nuova speranza, forse l’Inter ce la fa. Tra una birra e due pistacchi, da Trieste arriva anche l’autorete di Canini: è fatta con l’Inter che vince sul Milan 4 a 2.
Urlo, grido, sudo freddo, perché la Juventus è campione d’Italia e io sono juventino nel covo dei milanisti e degli interisti, ma non c’è pudore che tenga. Siamo a festeggiare lo scudetto con una giornata d’anticipo. È il 28° per l’albo d’oro, ma per noi tifosi bianconeri è il 30°. Sono le 22 e 30 passate, esco ubriaco della vittoria, sorrido da solo, commento ad alta voce, piango. L’unica cosa che so è che siamo Campioni d’Italia. E che questa squadra mi ha fatto reinnamorare del calcio.
Antonio Conte va beatificato, santificato subito. Sì, subito, e tutta la squadra con lui: Pirlo, Matri, Del Piero, Buffon. Che squadra! Vado in Piazza Duomo? Mentre sono indeciso arrivano sms da Daniele, Paolo, Luciano: «Veniamo da te, festeggiamo lì». Come? Festeggiamo in casa perché siamo a Milano? Assolutamente no!
L’Inter, il Milan festeggiano in pazza Duomo, ma la Juventus si festeggia in tutta Italia, mica è una squadra regionale: la Juventus è nazionale. «Non esagerare», mi ammonisce Bruno, lui è siciliano, ha una pasticceria ed è arrivato con una cassata e dei cannoli da far resuscitare un morto e morire un diabetico.
E allora eccoci davanti alla televisione. La "Domenica sportiva" spalma per tutta la serata-nottata dati, cifre, bilanci, con collegamenti con le principali città a cominciare da Torino. E noi siamo ancora più gasati: campioni con una giornata di anticipo, intanto in via Padova sono iniziati i caroselli delle auto e noi festeggiamo. E festeggeremo per molto, perché, anche Alfonso nel suo ultimo sms mi conferma: «Ve lo siete davvero meritato questo scudetto».