Grazie per l’ascolto
Anche se sono nata e vivo in una famiglia cristiana, non riesco a fidarmi in qualcosa o meglio in Qualcuno. Tutti gli anni vado ad un ritiro spirituale: solo lì riesco a trovare quella pace, a pensare che Qualcuno ha un disegno per me; ma poi si ritorna alla realtà.Mi sembra tutto legato all’imprevedibilità: se io fossi nata in un altro paese avrei un altro Dio. Chi mi dice che è quello giusto? È solo una questione di fiducia che io purtroppo non ho… Scusa il mio sfogo, ma riflette il mio stato d’animo del momento, desideroso di trovar la pace interiore. Grazie per l’ascolto. P.C. – Bergamo Grazie a te per il dono che mi fai raccontandomi nella tua lettera, qui molto sintetizzata, il tuo cammino tra brevi luci e lunghe nebbie. Tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati; ma anche abbiamo bisogno di ascoltare gli altri e di ascoltare quel Qualcuno che meglio di noi ci conosce e ci può far capire dove andare. Essendo però spesso frastornati da una miriade di voci, confuse e sovrapposte, che confondono e svuotano invece che riempirci, occorre fare lo sforzo di sintonizzarci su alcune voci, eliminando tutte le altre per poi riaffrontarle con serenità. Quando tutte le frequenze si mescolano, infatti, è impossibile ascoltarne con chiarezza una. Punta su quella voce che ti porta pace e dici di sentire nei ritiri, luogo privilegiato di ascolto, ma cerca di farlo anche nella vita quotidiana. Non guardare allora a quanto hai fatto più o meno volontariamente nel tuo cammino, ma mettiti ad amare concretamente. Per farlo, dovrai andare verso gli altri, uscire fuori da te, e questo ti aiuterà ad oscurare le mille voci e ad ascoltare quella più vera. L’amare è fatto di dare e ricevere, di ascolto e di essere ascoltati. È un cammino e una crescita che se riuscirai a condividere con altri sarà più facile, e accenderà in te la luce e la fiducia. francesco@loppiano.it