Grazie per l’albero di Natale
Perché proprio lei, Marie, doveva morire così giovane? Il mistero di un sogno svelato dai suoi genitori ad un’amica di famiglia.
All’orizzonte colline coperte di neve che si rincorrono a perdita d’occhio con boschi e prati ritagliati come fazzoletti da interminabili siepi e ricamati da alberi sparsi qua e là. In mezzo a questo paesaggio da favola, un piccolo villaggio e un grappolo di nuove villette dove si sono istallate da alcuni anni delle giovani famiglie. La signora T. si è fermata davanti ad una di queste, una casa semplice ma carina con quelle finestre color lilla e piccoli tocchi che mostravano un tocco creativo e raffinato. Ha portato con sé un dolce natalizio tipico di questa regione del Belgio di lingua tedesca al confine con la Germania. Stava per rendere visita ad una coppia che aveva conosciuto come giovani sposi, suoi vicini di casa, con i quali aveva subito legato amicizia. Aveva visto crescere la famiglia con il succedersi rapidamente di tre bambine, ma poi aveva dovuto vederli partire in un altro villaggio più lontano dove si erano costruita la loro casetta.
T. si era fatta precedere da una telefonata, ma l’accoglienza è stata ugualmente calorosa, come per una vera sorpresa. Wilfried, il marito, s’era dimostrato particolarmente espansivo, come lo è abitualmente; e anche Ghislaine, generalmente più silenziosa e riservata, l’aveva accolta con tanta gioia. Ghislaine dai grandi occhi azzurri come laghi alpini; ma ora questi stessi occhi avevano un qualcosa di speciale, esprimevano infinita dolcezza.
La signora era un po’ impacciata, ma si tranquillizzò al vederli tutti e due così sereni. Sapeva infatti che un mese prima Marie, la loro seconda figlia di 13 anni, era volata in cielo dopo una lunga e grave malattia che l’aveva vista affrontare cure in continuazione, alternando casa e ospedale. Era stata al funerale che con sua sorpresa le era sembrato quasi una festa con quei canti e quella pace che aveva toccato tutti. La stessa Marie – le era stato detto – aveva preparato tutto per tempo con i genitori e le sorelle, facendosi accompagnare perfino al luogo dove sarebbe stata sepolta.
Rasserenata, la signora T. si decise a raccontare la ragione della sua visita. In famiglia aveva dei grossi problemi e i figli sposati avevano cominciato a litigare in maniera molto pesante. Aveva cercato di intervenire, ma le distanze tra loro continuavano ad aumentare, al punto che si parlavano tramite avvocati. La notte precedente lei aveva sognato Marie che le aveva detto di stare tranquilla: ci avrebbe pensato lei. Questo le aveva dato conforto e l’aveva aiutata a prender su quella prova, fidandosi dell’amore di Dio.
Ma c’era una cosa che non aveva capito: al momento di lasciarla, nel sogno, Marie le aveva anche detto: «Grazie per l’albero di Natale». Questa frase l’aveva lasciata completamente interdetta perché lei non aveva preparato nessun albero di Natale, ma aveva fatto il presepio, come sua abitudine. Per questa ragione era venuta a visitare i suoi precedenti vicini di casa: cosa voleva dire Marie con l’albero di Natale?
Wilfried e Ghislaine si guardarono negli occhi con quella tenerezza e complicità che c’è in una coppia che si vuole bene, ma anche con meraviglia. Solo loro potevano sapere. La loro Marie – cominciarono a raccontare – si era spenta serenamente, ma non senza aver passato un periodo di buio, di rivolta, quando a causa della malattia aveva dovuto perdere i giochi, la scuola, i compagni; finché, sfinita dalle continue terapie, si era chiesta perché proprio lei doveva morire così giovane. Poi piano piano aveva accettato: le aveva dato pace l’idea di essere per le sue sorelle e i famigliari un angelo custode che dal Cielo avrebbe vegliato su di loro. Sì, sarebbe corsa in aiuto a quanti amava.
Ma cosa voleva dire quel «Grazie per l’albero di Natale»? Anche questo solo loro, i genitori, potevano saperlo. Marie era sempre "con loro", ma era anche il suo primo Natale dove non era lì fisicamente: quindi avevano pensato di decorare un piccolo albero di Natale e con grande amore l’avevano posto sulla tomba della loro bambina. Marie aveva gradito il pensiero e il dono dei suoi, dal momento che aveva "firmato" in quel modo il sogno della signora T. Ora a decorare la sua tomba ha preso il posto un angelo stilizzato, tagliato su pietra da un artigiano locale, frutto del talento creativo della mamma.