Grazie, cara Greta!

Pubblichiamo una lettera indirizzata alla ragazza svedese che sta portando avanti la lotta contro i cambiamenti climatici, da parte di una insegnante di Chimica delle scuole superiori

Carissima Greta,

sono un’insegnante di Chimica delle scuole medie superiori. Ti volevo ringraziare di cuore per quello che stai facendo. Da anni porto avanti un progetto ambientale che insegna a salvaguardare l’ambiente ponendosi nell’atteggiamento giusto nei confronti di quello che ci circonda: dare, uscire fuori di sé per porre attenzione a chi e a cosa ci sta accanto.

Ho sentito il tuo discorso al Senato italiano e penso che andrebbe ascoltato da tutti. Le affermazioni che fai non solo sono veritiere e supportate da molti scienziati che, attualmente, lavorano sui cambiamenti climatici, ma risultano incisive perché chiaramente prive di ogni tornaconto personale.

Ultimamente mi chiedevo come mai noi continuassimo a vivere sotto anestesia, incuranti di un pianeta che, a causa nostra, sta letteralmente agonizzando. E, forse, solo la voce di una adolescente che , nella sua innocenza, si alza a rimproverare un mondo di adulti, accecati dall’egoismo e dal benessere, poteva scuoterci.

Acutissima la tua analisi della crisi climatica in atto, «la più semplice perché sappiamo cosa dobbiamo fare e la più difficile per gli aspetti economici legati al bruciare gli idrocarburi».

Ma, nello spingerci a trovare nuove vie, ci mostri l’esempio di come in 24 ore sono stati raccolti moltissimi fondi per ricostruire Notre Dame.

È così. Se vogliamo siamo in grado di reagire. La notizia che i cambiamenti climatici dipendono da noi è una buona notizia perché possiamo intervenire su di essi. Non sfuggono alla nostra possibilità di controllarli.

Il 19 aprile ti ho ascoltata in piazza del Popolo. Il tuo beautiful speech si è concluso con la consapevolezza che, per vincere questa lotta non ci vorranno mesi, ma anni.

Anche il climatologo del Cnr, Antonello Pasini, nel suo fondamentale intervento, ti ha preannunciato che non sarà facile, «non vi stenderanno i tappeti rossi».

Ma andiamo avanti insieme, con coraggio. Come ha detto qualcuno: «Il mondo è di chi lo ama e meglio sa dargliene la prova».

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons