Golf: Molinari super

Dopo lo splendido successo nel British Open dello scorso luglio, lo sportivo scrive un’altra pagina di storia, diventando decisivo nella conquista della Ryder Cup
Golf: Francesco Molinari

Un altro passo nel gotha del golf. Francesco Molinari detto Chicco, torinese classe 1982 e dottore in Economia e Commercio, ha confermato ieri come possa ormai considerarsi il golfista azzurro più forte di tutti i tempi. L’unico dei nostri, sinora, ad aver vinto un torneo major: lo ha fatto il 27 luglio, con la conquista del 147° British Open, battendo una leggenda vivente come Tiger Woods; lo ha ribadito a Saint-Quentin en Yves, diventando decisivo per l’assegnazione della Ryder Cup, la sfida tra giocatori statunitensi ed europei che si disputa ogni due anni. Il record di vittorie (27), spetta agli Stati Uniti: l’Europa però, col trionfo di ieri, ha vinto 4 delle ultime 5 edizioni.

A Le Golf National, nella campagna parigina, Molinari è infatti riuscito nell’impresa di vincere tutti e cinque gli incontri a cui ha partecipato, sancendo un record memorabile: si tratta del primo atleta europeo a centrare un filotto del genere. L’italiano è stato dunque protagonista assoluto e, come fosse un segno del destino, è toccato proprio a lui mettere la firma sul punto decisivo. Il match contro l’americano Phil Mickelson si è concluso a suo favore quando l’avversario ha irrimediabilmente compromesso la sua corsa, gettando una pallina nell’acqua e facendo scattare la festa europea.

I primi quattro successi di Francesco Molinari, invece, sono arrivati nei match foursome (due contro due), giocati in coppia con l’inglese Tommy Fleetwood. Circostanze in cui il nostro golfista ha dimostrato grande abilità nella lettura degli incontri, riuscendo ancora una volta nell’impresa di battere Tiger Woods, a soli due mesi di distanza dalla vittoria al British Open: l’americano è stato messo ko tre volte su tre negli incontri a quattro, con Molinari che ha trovato in Fleetwood il compagno di squadra ideale. Tutta la selezione europea, però, ha dato il massimo: dallo spagnolo Sergio Garcia, atleta molto esperto che ha segnato il punteggio più alto di tutta la storia della Ryder (25,5 punti, contro Rickie Fowler), passando per il giovanissimo Jon Rahm (22 anni), battutosi alla pari con Tiger Woods e confermandosi come uno degli atleti emergenti della disciplina.

L’Europa, guidata da coach Thomas Bjorn, ha alla fine vinto con un eloquente 17 ½ a 10 ½ (per ogni sfida si assegna un punto, in caso di pareggio invece la posta si divide). «Siamo partiti senza i favori del pronostico – ha detto a fine gara Bjorn – ma questi ragazzi sono stati veramente fantastici». Francesco Molinari, tra i più festeggiati dopo il punto decisivo ottenuto contro Mickelson, ha tenuto a sottolineare l’importanza del trionfo collettivo, in competizioni del genere: «Non sono venuto qui per vincere uno o cinque match. Volevamo vincere la coppa: se io avessi vinto tutti i miei incontri ma non avessimo portato a casa la Ryder Cup, avremmo fallito. Voglio ringraziare – conclude Molinari – tutti i miei compagni, ai quali finora avevo dato poco. In questo fine settimana, invece, ho avuto modo di ripagarli».

 

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