Golf, Molinari nella storia
Una delle più importanti vittorie dello sport italiano: non è un’esagerazione definire con questi termini l’impresa portata a termine ieri da Francesco Molinari che, sul campo da gioco del Carnoustie Golf Links, ha impresso il suo marchio nel ricchissimo albo d’oro dell’Open Championship. In uno dei quattro più importanti tornei al mondo, l’unico che si tiene in Europa, il vessillo tricolore da oggi sventolerà accanto a nomi di leggende come Ernie Els, Seve Ballesteros, Nick Faldo, Jack Nicklaus, Tom Watson, e Tiger Woods. Proprio quest’ultimo, tornato in grande spolvero in occasione del torneo britannico dopo un lungo periodo di appannamento, ha costituito fino alla fine il pericolo maggiore per Molinari.
Prima di mettere le mani sulla prestigiosa Claret Jug, il trofeo assegnato al vincitore, il piemontese ha infatti dovuto ingaggiare un vero e proprio testa a testa con l’atleta americano durante la giornata finale, cominciata dalla quinta posizione. Erano tre i colpi di distacco dal terzetto di statunitensi in vetta all’inizio dell’ultimo giro: tra questi proprio Woods, tre volte campione al British Open. Nelle prime 9 buche lo statunitense vola, andando regolarmente sotto il par (il numero di colpi necessario per completare una buca). Molinari però non molla e, mentre Woods completa la buca 11 con due colpi sopra il par, l’italiano non sbaglia un colpo, piazzando nel finale l’allungo decisivo.
I due birdie (-1 sul par) piazzati nelle ultime 4 buche sanciscono l’impossibilità per Molinari di essere raggiunto dall’americano, con l’ovazione del pubblico quando la pallina entra nella 18° buca. I brividi però non sono finiti qua, dato che per festeggiare bisognava attendere la fine del percorso dell’atleta Usa Schauffle e dei britannici Rose e McIlroy. La tensione era alle stelle ma, alla fine, l’esultanza è stata liberatoria: nessun italiano è mai arrivato in alto come lui, neanche Costantino Rocca che, nel 1995, si era arreso al playoff conclusivo contro John Daly.
«Ci vorrà del tempo per realizzare quello che ho fatto – ha ribadito Molinari in conferenza stampa –. Devo ringraziare i miei genitori, mia moglie Valentina, la mia famiglia in Italia. Grazie anche a tutti i miei coach, al mio manager e al mio caddie. Voglio congratularmi – conclude con sportività il golfista azzurro – con chi è arrivato secondo, ringraziando i responsabili del percorso e i volontari che hanno reso questa una grande esperienza di golf».
I complimenti per l’impresa sono arrivati da tutto il mondo sportivo italiano e non solo. Costantino Rocca, grande golfista italiano vincitore di tre Ryder Cup negli anni ’90, ha definito la sua prestazione una «grande dimostrazione di forza, carattere e concentrazione, in una parola: indimenticabile». Alessandro Del Piero su Twitter ha descritto la sua impresa «una pagina indimenticabile per lo sport italiano e per il nostro Paese». Complimenti anche dall’ex ministro dello sport Luca Lotti, dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dall’Inter, squadra per cui Molinari fa il tifo. Lo score del vincitore, alla fine, è stato di 276 colpi, -8 sul par: numeri che rimarranno impressi nel libro dei record dello sport tricolore.