Gocce per l’anima

Il perdono. È la chiave di volta per costruire rapporti armoniosi e positivi. È il risultato di un percorso da compiere non soltanto verso l’altro, ma prima di tutto verso noi stessi. Un lavoro introspettivo difficile, delicato, lungo. Ma indispensabile. Così ci invita a fare Jaro Krˇivohlavý, autore de Vince chi sa perdere, come gestire le crisi e i conflitti interpersonali appena uscito per i tipi di Città Nuova
Vince chi sa perdere (Città Nuova

C’è chi pensa che basti dire semplicemente «Ti per­dono», e tutto si sistema. Di solito però le cose sono un po’ più complicate. Prima di tutto ci vuole del tempo per ristabilire la piena armonia. A volte per perdonare un tor­to subìto ci vogliono mesi. Altre volte, invece, dobbiamo perdonare più persone per diversi torti subìti.

Dobbiamo diventare persone capaci di perdonare. Coltivare uno spirito capace di perdono significa por­tare la propria personalità a un livello di maturazione su­periore. Di norma si vive alla ricerca di (auto)approvazione. Il proprio ego è l’unico polo di attrazione e l’unico obiettivo.

È estremamente sensibile a qualsiasi attacco e, se ritiene di essere stato violato, è ferito e sanguina. Se a curarlo inter­viene lo spirito del perdono, radicato all’interno dell’ani­ma, la visuale si amplia, e la persona non vede più soltan­to se stessa ma anche gli altri. Cresce la comprensione sia delle proprie motivazioni sia di quelle altrui; l’altro non è visto più soltanto come un oggetto bensì come un sogget­to.

Io non mi sento più privo di responsabilità, e la natu­ra della personalità dell’altro non è più così diversa dalla mia. È più facile capire che come io ho bisogno di rispetto, amore, cura e perdono da parte dell’altro, anche l’altro ha gli stessi miei bisogni.

Da Vince chi sa perdere, come gestire le crisi e i conflitti interpersonali di Jaro Krˇivohlavý (Città Nuova, 2014).

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