Gli ultimi anni

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Èsempre speciale il tu a tu che ogni fondatore vive con Dio lungo l’arco della vita. Ma una vera e propria impennata segna puntualmente il periodo conclusivo di quell’esistenza. Appuntamenti importanti, viaggi, impegni pubblici, insieme alle incombenze costanti della presidenza del movimento, segnavano l’agenda della vita di Chiara Lubich anche nel settembre del 2004. Poi, in modo repentino, nella seconda metà del mese, la fondatrice dei Focolari ha dovuto fermarsi. Non c’erano apparentemente motivi. Mi ricordo che lei ha detto solo: Non mi sento bene, fa presente Giulia Folonari – per tutti Eli -, la più stretta collaboratrice della Lubich, sin da 1953 presente nella piccola comunità del focolare della fondatrice. Nel novembre 2006 ha avuto una polmonite per la quale è stata ricoverata al policlinico Gemelli. Superata la malattia, ha potuto per un anno seguire anche le cose fondamentali del movimento. Poi è sopraggiunto un progressivo indebolimento, s’è accentuata, ad un certo punto, l’insufficienza respiratoria in un fisico provato da una lunga vita spesa con straordinaria intensità. Come ha vissuto la malattia in questi ultimi anni? Come una precisa volontà di Dio. Chiara era abituata a vedere e ad amare in tutte le circostanze la volontà di Dio. Anche questa malattia se l’è presa su con questo atteggiamento interiore. Una parola del medico era per lei espressione della volontà di Dio, quindi era obbedientissima. Ha sempre seguito le cure per poter stare meglio e adempiere così il progetto di Dio su di lei. Cosa è successo in lei dal punto di vista spirituale? La vita di Chiara è stata contraddistinta da vette e abissi, da dolori e luce. Lo scorso anno, attraverso alcuni scritti, ci ha spiegato qualcosa della grande prova spirituale che stava vivendo. Di cosa s’è trattato? Ci ha detto che, nella notte oscura dello spirito, come fa presente san Giovanni della Croce, Dio interviene in maniera radicale, purifica l’anima secondo la sua perfezione senza che essa possa capire questo intervento sconvolgente. Lo sa solo lui. Ma lui c’è, agisce. In Chiara, cos’è invece accaduto? Dio non lo sentiva più, non agiva, non si avvertiva. Ha usato un’immagine: come se il sole fosse calato all’orizzonte e definitivamente scomparso. Dalle sue note scritte, si ricava che è stata una notte più terribile ancora. Uno si domanda: perché vivo? cosa faccio su questo mondo? per cosa ho vissuto se il mio Ideale non esiste più?. Sono le domande, spesso inconfessate, dell’uomo di oggi, le questioni cruciali di un mondo che vive come se Dio non esistesse. Mi ha fatto molta impressione una frase che pronunciava: Io patisco per tutti i peccati del mondo, per tutti i peccatori. Nello splendido telegramma inviatoci, il papa ha sottolineato il valore redentivo del dolore e mi suonava proprio equivalente a quanto Chiara diceva anche nell’ultima settimana di vita, dove si coglieva quello sguardo planetario, quell’abbraccio universale. Aveva nostalgia della vita intensa condotta sino a poco prima? Nostalgia era per Chiara una parola inesistente. Non sentiva le forze per fare tutto quello che avrebbe desiderato, ma guardava sempre avanti per creare qualcosa di nuovo. Non è riuscita ad incontrare Benedetto XVI. Immagino il dispiacere. Certo. Si è incontrata con l’allora card. Ratzinger, quando era in corso l’approvazione degli statuti. Nel settembre scorso stava un po’ meglio ed ha espresso il desiderio di andare dal papa, ma poi la salute non ha sostenuto quel proposito. Riceveva persone del movimento per vari motivi. C’era un filo d’oro che legava le sue parole? Rispondeva a domande sui più diversi argomenti relativi al movimento. A tutti, comunque, indicava di puntare decisamente sul conoscere e amare sempre più Gesù e Maria, vivendo la Parola senza indugio e senza mezze misure. A voi del suo focolare, cosa suggeriva? Era un tipo esigente e pieno d’amore. Gli ultimi anni sono stati segnati da una pienezza d’amore ancora maggiore. Aveva una sovrabbondanza di pazienza davvero impressionante, perché avvertiva che non eravamo all’altezza della sua anima. Non sempre c’era quella misura d’unità, ma non si adattava a noi. Sentiva il compito di portarci avanti e ci diceva perciò quanto poteva aiutarci nel vivere la spiritualità comunitaria. Durante questo stato di sofferenza fisica e spirituale, c’è qualcosa che le ha recato gioia? La sua vita era il rapporto con Dio. Se non c’era quello, niente le dava gioia. Proprio niente. E noi non sapevamo come fare, perché vedevamo gli effetti del suo patire nei frutti della vita del movimento, ma per lei non significavano molto. Poi, ad un certo punto, ha incominciato a dire che quei risultati li sentiva suoi e, allora, ha provato qualche consolazione. Il peggioramento fisico le faceva pensare più di frequente alla morte? Non si è mai parlato di morte. Forse, interiormente, avrà sentito che sarebbe arrivato quel momento, ma sarebbe stato nella volontà di Dio. Era ancora interessata a seguire le vicende del pianeta, a vedere i notiziari? Ultimamente non aveva visto più nulla, né chiedeva come anda- va. Era informata solo dalle lettere che le giungevano dalle comunità del movimento sparse nel mondo. Per cui era al corrente dei disordini avvenuti in tanti Paesi africani e anche delle tensioni tra Venezuela e Colombia. Prima mi diceva: manda subito un messaggio, dicendo che prego e che attendo notizie. Recentemente, non più. Non so se per l’eccessiva stanchezza o perché la dimensione soprannaturale in lei era divenuta prevalente su tutti gli aspetti. Ci sono stati di recente motivi od occasioni che l’hanno fatta sorridere? Andrea Riccardi era venuta a farle visita ultimamente. Aveva detto: Vedi come sono diventato magro? Il motivo è che prima mi invitavi a pranzo. E lei: Appena torno, ti inviterò subito. Chiara stava al gioco quando le forze la sostenevano. L’ultimo suo scritto? Il pensiero spirituale per tutto il movimento, che uscirà tra pochi giorni, lo ha messo giù lei. Poi, ha corretto e ricorretto il testo. Il tema riguarda la qualità del rapporto con Dio e tra noi sulla base del Vangelo vissuto. Ma c’è stato ancora un ultimo suo testo: il messaggio per il 50° del movimento in Germania. La notte spirituale è durata per Chiara sino alla morte? Ogni tanto chiamava mamma, quasi a cercare aiuto, comprensione. Poi, alcuni giorni fa, Chiara di colpo ha detto: La Madonna e guardava davanti a sè. Dopo qualche momento, le ho chiesto se si sentisse consolata. E lei ha risposto di sì, ed è rimasta serena tutto il pomeriggio, sorridente e rassicurata. Gli ultimi due, tre giorni sono stati molto sereni. Forse anche prima, ma qualche volta chiamava il confessore. Nell’ultima settimana, Chiara aveva espresso alcune volte il desiderio di tornare a casa. Eri contenta o preoccupata? Molto tempo fa aveva scritto che le persone che stanno per morire chiedono di fare rientro a casa, ma il desiderio non è della casa terrena, ma di quella celeste. Quando ha manifestato la sua attesa, mi è venuto un groppo alla gola. Chiara è poi rimasta soddisfatta del rientro a casa? Certamente. Siamo tornati di notte, all’una. La mattina seguente, svegliandosi, ha guardato dalla finestra il giardino ed ha apprezzato la giornata di sole. Era contenta. Il sole, per lei, era tornato. Fuori e dentro. Nel pomeriggio di quel 13 marzo, però, si aggrava. Tante persone possono salutarla, visitandola nella sua camera da letto. È assopita, il respiro corto. Un bacio o una carezza alla mano destra. La gente continua ad arrivare per essere vicino alla mamma, come molti confidano. Commozione e dolore, gratitudine e affetto, mentre canti struggenti salgono da sotto la sua finestra. L’ultima visita, intorno alle 22,00. Le viene detto: Stai per entrare nel seno del Padre e per rimanervi sempre. Chiara risponde pronta con un netto sì. È l’ultima sua parola. Del seno del Padre aveva parlato lungo tutta la sua vita. Alle 2 del mattino del 14 marzo ci sarebbe arrivata. Benedetto XVI, nel già ricordato telegramma, userà la stessa espressione: seno del Padre. Pura coincidenza? Nella vita dei fondatori queste consonanze non difettano. Rimandano ad una ricchezza che nel tempo si dispiegherà compiutamente a beneficio di tutti.

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