Gli spot delle feste
«Nei giorni tra Natale ed Epifania, abbiamo notato con molta perplessità che, per invogliare la gente a comprare prodotti non propriamente essenziali, tante pubblicità televisive non solo sfruttano i simboli del Natale, ma li manipolano, stravolgendone il significato. Con quanta fatica abbiamo cer-cato di spiegare questo ai nostri bambini! Come fare per non smarrire in massa i valori di queste festività, indiscutibilmente religiose e cristiane?».
Paolo e Teresa - Milano
È stato veramente molto pesante lo spettacolo di presepi pubblicitari sfarzosi, pullulanti di ricconi, da cui vengono scacciati portatori di doni “non convenzionali” ma dal profondo significato cristiano. E che dire di personaggi rosso vestiti (o svestiti) che invitano a “regalarsi” costosissimi strumenti tecnologici, magari a rate… E le varie scope volanti che deformano lo stesso linguaggio proprio di queste ricorrenze, adeguandolo alla mentalità consumistica, con un effetto quanto meno diseducativo sui più piccoli?
Un vero pugno nello stomaco.
È proprio vero: «Hanno sloggiato Gesù!». Questa constatazione di Chiara Lubich mobilita già da oltre dieci anni tanti, soprattutto bambini e bambine, che, nelle luccicanti vie commerciali di città di tutto il mondo, offrono statuine di Gesù Bambino, da loro prodotte e confezionate, agli smemorati passanti, per ricordare loro il Protagonista di tanta festa.
A me, vedendo uno di questi spot, forse per reazione, è venuta in mente una persona con cui tempo fa c’è stata qualche incomprensione. Le ho inviato un sms di auguri. Lei mi ha risposto. Felix culpa.
spaziofamiglia@cittanuova.it