Olimpiadi invernali, gli occhi del mondo sulla Cina

A Pechino, da mercoledì prossimo e fino al 20 febbraio, le gare dei Giochi olimpici invernali 2022.

Tutto è ormai pronto. Oltre 25.000 volontari sono già all’opera, i militari presidiano ogni angolo della zona olimpica, e gli impianti sportivi dove si svolgeranno le gare appaiono tirati a lucido. Mercoledì il via alle prime gare, con alcune partite del torneo misto di curling (competizione in cui sarà presente anche la rappresentativa italiana), che si svolgeranno nel “Water Cube”, il bellissimo palazzetto che durante le Olimpiadi estive del 2008 ospitò le gare di nuoto. Poi, venerdì, lo stadio olimpico, conosciutissimo per la sua caratteristica copertura che lo rende paragonabile ad un “Nido d’uccello”, ospiterà la cerimonia di apertura che darà il via ufficiale ai Giochi di Pechino 2022. Si, tutto è ormai pronto. O quasi. Perché qualche problema, in occasioni come queste, non manca mai.

(AP Photo/Lee Jin-man)

Per questa edizione a cinque cerchi il principale problema, neanche a dirlo, sarà quello legato agli inevitabili condizionamenti causati dal persistere dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia. Il Paese asiatico, su tale fronte, ha scelto da tempo la via della “tolleranza zero”, e questo nonostante il numero di contagi sia nettamente inferiore rispetto a tanti altri Paesi del mondo (pensate che negli ultimi sette giorni la media di contagi dichiarati dalle autorità cinesi su tutto il territorio nazionale è stata di poco superiore ai 50 casi… (a fronte di quasi un miliardo e mezzo di abitanti!). Così, i tre villaggi olimpici allestiti per l’occasione, e tutte le sedi di gara, sono stati blindati e chiusi in autentiche “bolle”. Questo, per isolare e preservare gli atleti e tutti coloro che avranno in qualche modo a che fare con le competizioni, ma anche al fine di provare ad evitare un possibile diffondersi dei contagi tra la cittadinanza.

Comunque sia, le prime Olimpiadi invernali senza la presenza di pubblico sugli spalti (agli impianti accederanno solo alcuni invitati), possono ormai cominciare. E gli occhi del mondo, almeno per le prossime settimane, saranno puntati sulla Cina. Eh già … In principio c’era l’Europa. Considerato, per lungo tempo, il centro del mondo. Il vecchio continente, però, ha dovuto confrontarsi prima con il prepotente arrivo sullo scenario politico ed economico degli Stati Uniti e, in seguito, con un continente “emergente” che ha conquistato via via risultati sempre più apprezzabili in tanti campi. Compreso quello sportivo. Così, progressivamente, l’Europa ha perso almeno in parte quella centralità di cui poteva vantarsi, non sempre a ragione, fino a non molto tempo fa …

Questo continente è, ovviamente, l’Asia, dove si trova Pechino, la grande capitale cinese che ha alle spalle tre millenni di storia, cui è stata assegnata l’organizzazione dei Giochi olimpici invernali del 2022. Una decisione “storica”, considerando che una consolidata consuetudine voleva che l’assegnazione di un’Olimpiade fosse fatta rispettando un certo alternarsi tra continenti. Invece, dopo i Giochi invernali del 2018 assegnati a Pyeongchang (Corea del Sud), e quelli estivi del 2020, poi slittati allo scorso anno a causa della pandemia, affidati a Tokyo (Giappone), per la terza volta consecutiva è stata selezionata una città appartenente al “cerchio giallo” della bandiera voluta nel 1913 dal barone Pierre de Coubertin, e divenuta ormai il simbolo universale dei Giochi (i cinque cerchi si riferiscono appunto ai cinque continenti). Da quando le Olimpiadi estive ed invernali non sono più disputate nello stesso anno, un fatto del genere non era mai accaduto!

Le competizioni saranno disputate in tre diverse aree: a Pechino, in alcuni degli impianti costruiti per i Giochi estivi del 2008, si disputeranno gli sport su ghiaccio (curling, hockey, pattinaggio artistico, short track e pattinaggio di velocità), oltre che alcuni eventi di snowboard e freestyle, e le cerimonie di apertura e chiusura; nella zona di Yanqing, andranno in scena le gare di bob, skeleton, slittino, e sci alpino; infine, nella stazione sciistica di Zhangjiakou, gareggeranno gli atleti di freestyle, snowboard, biathlon, sci di fondo, salto, e combinata nordica. In questi siti, anche per cercare di compensare la tristezza per l’assenza del pubblico, in questi giorni vedremo apparire spesso la simpatica mascotte di Pechino 2022, il cui nome ed il cui aspetto racchiudono in sé un profondo significato.

Bing Dwen Dwen, questo il suo nome, ha le sembianze di un Panda, animale iconico della fauna cinese, ed ha la peculiarità di essere rinchiuso in un guscio di ghiaccio. Bing, nella lingua ufficiale del Paese ospitante, il cinese mandarino, significa ghiaccio (ma ha molteplici altri significati tra i quali anche purezza e forza mentale), mentre Dwen Dwen è un aggettivo con cui, in Cina, si fa chiara allusione ai bambini in maniera affettuosa. Inoltre, se lo si guarda meglio, i colori brillanti dell’aureola intorno al volto di questo allegro Panda vogliono costituire un’allusione alle ultime avanzate tecnologie installate sulle piste, mentre il cuore rosso tatuato sul palmo sinistro rappresenta il simbolo dell’ospitalità che la Cina, in questi giorni, vuole riservare a tutti i componenti della famiglia olimpica. E in qualche modo, seppure a distanza, rappresentare anche un caloroso punto di riferimento per tutti gli appassionati che seguiranno le gare da ogni parte del mondo.

Insomma, ormai ci siamo davvero, ancora poche ore e poi gli occhi del mondo si sposteranno sull’Asia, continente che nel corso di questo 2022, oltre ai Giochi invernali, ospiterà anche i mondiali di nuoto (a maggio in Giappone), e di calcio (in Qatar tra novembre e dicembre). Perché, se in principio c’era l’Europa, oggi il “centro del mondo”, non solo quello sportivo, si sta spostando sempre più a Est.

     
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