Gli ermellini di Taverna
Il nome di questo comune montano della provincia di Catanzaro è legato alla figura del “cavaliere calabrese”, il pittore Mattia Preti, che nacque a Taverna nel 1613 e qui ricevette la prima formazione culturale dal parroco della comunità don Marcello Anania. A distanza di secoli, il disegno e la creatività portano di nuovo alla ribalta questa comunità della Presila catanzarese: da qui inizia il viaggio dei due gemelli ermellini, diventati da qualche settimana, dopo la votazione online, la mascotte olimpica e paralimpica di “Milano – Cortina 2026”. Un evento che porterà in Italia, per la terza volta dopo Cortina 1956 e Torino 2006, più di 3500 atleti da quasi 100 Paesi di tutto il mondo, con sedici discipline olimpiche e sei paralimpiche distribuite su 18 venues di gara.
Inclusione, amicizia, lo sport come espressione di un approccio alla vita in cui “tutto è possibile”, se si crede in sé stessi, in una società che ti sostiene verso la piena affermazione delle tue potenzialità: questi alcuni dei motivi alla base del progetto grafico, presentato dagli studenti della classe III B della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo di Taverna, che hanno risposto al concorso di idee lanciato dal comitato organizzatore dei giochi olimpici e paralimpici confrontandosi con oltre 1600 elaborati pervenuti da tutta Italia, valutati da una giuria di professionisti.
Le due proposte finaliste – la coppia di ermellini degli studenti di Taverna e i fiori dell’istituto Sabin di Segrate – sono state annunciate sul palco del Festival di Sanremo da Amadeus e Gianni Morandi, lanciando un’avvincente sfida digitale che ha visto vincere, con il 57% delle preferenze espresse dagli utenti, gli studenti di Taverna con la coppia di ermellini “supersportivi”. Due ermellini, dolci e tenaci, con in testa un obiettivo: gareggiare in tutte le discipline sportive dando il massimo in ogni prova perché “le Olimpiadi e Paralimpiadi sono i Giochi di tutti”.
Più che di “vincitori e sconfitti”, a vincere questa entusiasmante gara di creatività che ha coinvolto tantissime scuole italiane, è la forza unificante dello sport che ha premiato una realtà scolastica che si trova geograficamente molto distante dalle regioni direttamente interessate dalle competizioni. A sottolineare un messaggio: i Giochi possono e devono appassionare tutta l’Italia. Il disegno dei due ermellini sarà ora presentato a Cio e Ipc, i comitati internazionali Olimpico e Paralimpico, prima dell’annuncio finale.
“Appena Gianni Morandi ha annunciato le due proposte finaliste sul palco dell’Ariston, il mio telefono è stato preso d’assalto da messaggi e telefonate”, dichiara a “Città Nuova” la dirigente dell’istituto comprensivo di Taverna Maria Rosaria Sganga, precisando che “la partecipazione della scuola alla selezione era iniziata nel precedente anno scolastico, quando ancora non avevo assunto la direzione della scuola. Sotto la guida della docente Gabriella Rotondaro, gli studenti hanno elaborato per una proposta curata nei minimi dettagli per rispondere a tutte le richieste del bando, dal punto di vista tecnico e sul piano valoriale”.
Uno “shock positivo” per la comunità di Taverna che, per la dirigente scolastica, “ha un forte valore educativo soprattutto per i nostri studenti che, attraverso il disegno, hanno avuto la possibilità di approfondire i valori dell’inclusione, della solidarietà, dello sport come strumento per abbattere le barriere e le discriminazioni. Per loro non è stato solo un lavoro finalizzato al concorso, ma un percorso educativo di grande coinvolgimento. La storia stessa degli ermellini, alla base del lavoro realizzato, parla di inclusione e di determinazione, valori da promuovere e incoraggiare tra le nuove generazioni e in tutta la società”. Gli studenti vincitori, che finite le scuole medie stanno frequentando diversi istituti superiori nel comprensorio catanzarese, sono tornati nella loro “vecchia scuola” dove nelle scorse settimane sono stati raggiunti da alcuni rappresentanti del comitato organizzatore dei giochi olimpici e paralimpici.
“La comunità di Taverna ha la creatività nel sangue e sono certa che questo riconoscimento avrà un impatto positivo sul piano sociale, turistico ed economico – continua ancora la dirigente – Mi auguro che “Milano – Cortina 2026” sia un’occasione per rilanciare il binomio scuola – sport che, dopo gli anni della pandemia in cui i nostri ragazzi sono stati privati della bellezza delle relazioni faccia a faccia, è uno stimolo a riappropriarci del valore dei rapporti umani, dell’incontro e del confronto con gli altri. Il messaggio della mascotte è anche questo: ripartiamo dalle relazioni, ripartiamo insieme”.