Gli educatori in gamba leggono Big
Dal prossimo mese di giugno Big, il giornalino per bambini in gamba edito da Città Nuova in collaborazione con i Centri Gen 4 dei Focolari e con i movimenti Famiglie Nuove e Movimento diocesano, ormai giunto al secondo anno di pubblicazione, proporrà ai suoi abbonati una interessante novità, che ne arricchirà ulteriormente i contenuti. Accanto a fumetti, racconti, giochi, curiosità, storie vere di bambini di varie parti del mondo, pagine di approfondimento in cui si propongono episodi del Vangelo o personaggi attuali o del passato che hanno dato un contributo positivo alla società, ci sarà infatti un nuovo inserto estraibile per gli educatori.
In pratica, nel numero doppio estivo di Big (che sarà composto dal numero di giugno del giornalino, più un numero speciale con racconti e giochi, nonché adesivi e carte da gioco da ritagliare), ci sarà la prima puntata di una piccola guida di quattro pagine rivolta agli educatori (genitori, insegnanti, nonni, catechisti…) che proporrà un percorso di alfabetizzazione alla genitorialità intesa in senso ampio e un approfondimento delle emozioni che, di volta in volta, saranno affrontate sulle pagine del giornalino.
Questo, tuttavia, non comporterà una “intrusione” dei grandi in quella che viene giustamente considerata una proprietà personale dai bambini. In ogni inserto, infatti, ci sarà uno spazio che il piccolo proprietario del giornalino potrà compilare (da solo o con l’aiuto di un adulto) per scrivere a chi intende regalarlo. Toccherà ai grandi farsi apprezzare tanto da poterlo ricevere in regalo…
Negli inserti saranno di volta in volta approfondite le emozioni che, nell’ambito di un più ampio progetto di alfabetizzazione emozionale, il giornalino Big sta proponendo ai suoi piccoli lettori, con l’aiuto e la consulenza degli esperti della redazione e del suo comitato scientifico. Tra questi, c’è lo psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva Ezio Aceti, uno degli ideatori di queste “mini-guide”, che nel suo spazio porterà avanti un percorso di alfabetizzazione alla genitorialità.
Per Aceti, ogni bambino è inserito in un contesto sociale che vede la presenza di numerose figure educative. Tutti questi educatori – dai genitori ai nonni, dagli insegnanti, all’allenatore sportivo o al catechista – possono essere visti come tanti mamme e papà. Nel rapportarsi ai bambini, però, spiega Aceti, occorre eliminare alcuni pregiudizi. Innanzitutto sull’idea che abbiamo del bimbo, ma anche sul tipo di relazione che possiamo portare avanti con lui, per cercare di arrivare a un rapporto in cui è l’amore che educa, il bimbo e l’adulto insieme.
Il nuovo inserto per educatori approfondirà dunque emozioni importanti come il disgusto (a giugno), il piacere di fare qualcosa o di ritrovare qualcuno (in Big di settembre), la rabbia (ad ottobre), la serenità e la pazienza (nel numero doppio di novembre-dicembre).
Cercando di spiegare come un adulto possa essere vicino al bambino nel vivere e nell’esprimere anche emozioni negative, Aceti afferma che per aiutarlo a gestire ad esempio la rabbia, il piccolo deve innanzitutto dare un nome a quello che prova. Dire, quindi, «io sono arrabbiato» è un primo passo verso il superamento di uno stato di frustrazione ed effervescenza che rischia di diventare ingestibile. Successivamente, bisogna aiutare il piccolo a manifestare la sua rabbia, ma nel modo giusto: non spaccando tutto, ma convogliando le proprie energie e sensazioni in modo da non ledere il “sé” dell’altro. Se ad esempio due fratellini o due amici litigano perché uno vuole il gioco dell’altro, è giusto e normale che chi non ottiene l’oggetto desiderato si arrabbi e lo dica a gran voce. Per aiutarlo l’adulto può dirgli: «Questo gioco non è tuo, ma – può aggiungere, dando così fiducia al bambino arrabbiato – sono sicuro che riuscirai a trovare le parole per convincere tuo fratello (o il tuo amico) a condividerlo con te». Piccole dritte per non mortificare il bambino e aiutarlo a vivere al meglio il suo rapporto con gli altri.
Tra gli esperti che scriveranno sulle pagine dell’inserto, ci saranno anche insegnanti, come Patrizia Bertoncello; nonni, come Marina Zornada del Movimento Famiglie Nuove; pedagogisti, come Carina Rossa, e psicologi, come Mario Iasevoli; nonché pediatri, come Raffaele Arigliani e Riccardo Bosi, pedagogisti, come Italo Fiorin, e sociologi, che di volta in volta cercheranno di proporre un percorso di conoscenza e gestione delle emozioni, belle e brutte, che vivono i nostri bambini.