Gli affari sono affari…ma non solo

Si può riassumere così l'insegnamento del dottor Somaiya, imprenditore e uomo di cultura indiano che ci ha lasciati lo scorso 31 dicembre. Ma la sua opera non se ne va con lui.
somaiya

«Sono un uomo d’affari» soleva ripetere il dr. Shantilal Somaiya, concludendo, «non sono né un accademico, né un uomo di religione». Era vero, in affari ci sapeva fare. Sulle orme paterne aveva continuato le varie imprese dei Somaiya, un gruppo impegnato su fronti diversificati, soprattutto nella produzione dello zucchero. I Somaiya fanno parte di una comunità famosa in tutta l’India per la capacità di fare affari: i Gujarati. Ma, anche questo sulla scia dell’intuizione del padre, Shantilal Somaiya aveva capito che se non si formano le nuove generazioni non si fa un servizio alla nazione e nemmeno al genere umano. Si deve creare ricchezza, ma anche sapere ed educazione. Per questo ogni anno, in occasione del compleanno del padre, era solito inaugurare una nuova istituzione accademica. Ne aveva fondate di tutti i tipi: college di letteratura, di scienze, di architettura, di management, di medicina.

 

La sua intuizione più geniale era stata quella di capire l’importanza della religione nella vita della gente, soprattutto, dei maestri e dei professori. Per questo aveva fondato il Somaiya Sanskriti Peetham, dove si formavano i formatori delle nuove generazioni alla luce di valori morali e religiosi. Il Sanskriti Peetham si era poi impegnato nel dialogo con altre culture e religioni. Qui Somaiya aveva incontrato attraverso la sua collaboratrice, la prof.ssa Kala Acharya, Chiara Lubich, proprio in quei primi giorni del 2001 in visita in India per la prima volta. Dalla loro collaborazione sono nati i Simposi in seno ai Focolari, ma anche attività culturali e scambi fra religioni.

 

Ormai ultraottanenne, Somaiya non era andato in pensione. Continuava a lavorare con impegno alla causa dello scambio fra culture. Nel giugno scorso aveva collaborato con entusiasmo all’organizzazione di un summit fra autorità dell’induismo e la delegazione vaticana, guidata dal card. Tauran, per chiarire la situazione creatasi negli ultimi anni che vedeva una crescente tensione fra cristiani, accusati di convertire, e indù tacciati di fondamentalismo.

 

Con la morte del dr. Somaiya, avvenuta il 31 dicembre, si chiude un capitolo importante nella storia del dialogo fra induismo e cristianesimo in India.

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