Giuseppe De Carli: efficace e mai superficiale
Il ricordo del giornalista esperto di Chiesa e di crstianità nelle parole di una collaboratrice di Città nuova
La notizia della partenza di Giuseppe De Carli mi lascia senza parole, avendo condiviso con lui i primi anni della nostra professione.
Lavoravamo entrambi per l’allora Democrazia Cristiana come redattori de “Il Popolo”, redazione di Milano; con noi c’era Maria Paola Anelli, ora alla RAI: un terzetto affiatato che produceva un inserto che piaceva ai lettori.
Anche Giuseppe dopo quell’esperienza andò in RAI mentre io iniziai il mio lavoro di addetto stampa in enti vari.
Rimanemmo in contatto, avevamo tanti interessi comuni e una sintonia di idee che ci aveva resi amici tutti e tre.
Prima dell’esperienza in RAI Giuseppe era stato per breve tempo addetto stampa dell’allora presidente della Regione Lombardia Bruno Tabacci.
Era molto serio nel suo lavoro e non amava la superficialità: è stato un ottimo vaticanista e così ce lo ricordiamo.
Ebbi modo di invitarlo a tenere qualche intervento a convegni che organizzavamo in Lombardia ed era sempre disponibile ed efficace in quanto diceva.
Non avevamo saputo nulla del suo male e ora lo pensiamo arrivato alla mèta, dove vorremmo arrivare anche noi con la stessa consapevolezza del lavoro coscienziosamente compiuto.