Gita notturna al parco

Un sorprendente safari fotografico scopre insospettate presenze di animali.
Gita notturna al parco

«Siamo nel Parco naturale, ma gli animali dove sono?». «Guarda, guarda… niente, non si vedono proprio». Al papà o alla mamma, dipende da chi ha lanciato l’idea della visita, non rimane che riparare su «C’è un bel panorama laggiù» e «Questo fiore è proprio curioso». Ma il piccolo zoologo, già nelle vesti di esploratore accompagnato dai genitori, aveva immaginato incontri ben più entusiasmanti, come l’avvistamento di un grosso cinghiale o di una volpe.

L’aspettativa è andata ormai delusa. Non rimane che giocare di fantasia, pensando a un cervo nascosto là, nella penombra, oppure: quel buco tra le rocce sarà la tana di un vecchio tasso?

Coraggio, non tutto è perduto: pur attraverso la carta stampata, possiamo soddisfare il desiderio di avventura dei più piccoli; condiviso spesso pure dai più adulti. Per farlo ci siamo recati con l’obiettivo dietro a un cespuglio in un’area protetta e abbiamo atteso, o meglio, ha atteso lui… l’obiettivo. È rimasto lì diversi giorni e parecchie notti, finché al nostro ritorno abbiamo osservato dentro.

L’appuntamento non è andato deluso. Nel silenzio della natura, all’imbrunire, il primo a farsi vedere è stato il tasso. Buffo nell’avanzare con passo dondolante per via delle zampe corte, è venuto a curiosare, sperando di trovare qualche lombrico salito in superficie nell’umidità della sera. Poco più tardi è passato il capriolo, alla ricerca dei ciuffi d’erba più teneri e freschi da ruminare con calma il mattino seguente, una volta ritornato nel bosco. La volpe col fare furtivo è arrivata a notte fonda; si è mossa annusando qua e là per sorprendere qualche arvicola, o un topolino, distrattamente usciti allo scoperto. L’istrice sembra trascinare sulle spalle un’ingombrante covone di fieno, ma adatto alle sue dimensioni, tanto pare il dondolare degli aculei nel procedere in avanti. Improvvisamente, un gruppo di cinghiali irrompe nella scena occupando tutto lo spazio focalizzabile. Si muovono, cercano di qua e di là. Da onnivori apprezzano sia il bulbo o il cipollotto sotterraneo che la bacca sul cespuglio, ma anche il lombrico in mezzo all’humus. In un momento di tranquillità passa la faina, che per tema di esser vista scivola veloce tra l’erba, cercando di sorprendere qualche preda.

All’approssimarsi dell’aurora, dall’albero è sceso lo scoiattolo. È il meno notturno di tutti. Su un terreno a lui meno congeniale rispetto al ramo o al tronco, si muove con pose tra le più curiose.

 

Allora nel parco gli animali ci sono! L’obiettivo li ha scorti al buio e nei momenti in cui non ci aspetteremmo di vederli. Le ore di luce, infatti, sono ritenute pericolose da molti erbivori, più facilmente rinvenibili se usciti allo scoperto fuori dal bosco. Di conseguenza i carnivori sono anch’essi meglio visibili dalle potenziali prede. Risultato: entrambi i gruppi traggono vantaggio nell’uscire allo scoperto nei momenti notturni. La poca luce tranquillizza i primi e stuzzica nei secondi il desiderio di trovar cibo.

Nel mondo naturale le sorprese non mancano e arrivano forse nei momenti più impensati. Con un po’ di impegno qualche piccolo mistero si riesce a svelare, come la normale, ma solo apparente assenza di animali nelle escursioni diurne in natura.

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