Girone di andata: i top, i flop e il Campione d’Inverno

La decima partita del Campionato di Serie A chiude il girone di andata e designa Inter “Campione d’Inverno”.
Campionato serie A, partita Napoli-Inter, 3 dicembre 2023 (Foto ANSA / CIRO FUSCO)
Campionato serie A, partita Napoli-Inter, 3 dicembre 2023 (Foto ANSA / CIRO FUSCO)

Il girone di andata è giunto al termine, ormai a metà campionato: è il momento di vedere i top e i flop di questo girone e cominciare a fare delle statistiche in ottica scudetto, e non solo.

Flop totale per il campione in carica

Sembra ieri che a Napoli e nel mondo si festeggiava il terzo scudetto degli azzurri, ben 33 anni dopo l’ultimo. E, invece, era il 4 maggio. Appena otto mesi in cui, però, tutto è cambiato. Il club campione d’Italia in carica è andato giù che più giù difficilmente si poteva e, se fino alla designazione del nuovo vincitore dello scudetto, il Napoli può ancora far festa, in realtà c’è ben poco da festeggiare per la squadra del Vesuvio.

Su 19 partite giocate, solo otto quelle vinte, ben sette perse e quattro pareggi per un totale di 28 punti, 20 punti in meno rispetto alla capolista -punti che piazzano il Napoli al penultimo posto della top ten. Questi i numeri del Napoli, numeri che non possono far sperare neanche in ottica europea per il prossimo anno. E, se è certo che non ci si poteva aspettare da Mazzarri che il Napoli ripetesse l’impresa dello scorso anno, è vero anche che non ci si aspettava che sarebbe arrivata così in basso in così poco tempo e, in primis, questo non se lo aspettavano i tifosi. Il culmine per loro è sicuramente arrivato a Torino quando gli azzurri perdono 3-0 contro i granata e, flop nel flop, l’esordio di Mazzocchi condanna il Napoli.

Il classe ‘95, arrivato a Napoli come figlio della città partenopea, si presenta, infatti, nel peggior modo possibile: dura appena quattro minuti la sua permanenza in campo, poi un assurdo fallo su Lazaro e il rosso diretto che lascia il Napoli con un uomo in meno e scatena la furia dei tifosi che costringono l’arbitro Mariani ad una breve interruzione a causa del lancio di fumogeni in campo. Insomma, strada tutta in salita per l’allenatore e per una squadra che ormai viene salutata dai propri tifosi con cori di contestazione.

Inversione di marcia per laziali, Fiorentina e Bologna

A deludere, però, non è solo il Napoli. In questa prima parte di campionato si assiste anche alla caduta, benché più lenta, dei club laziali. Se si riguarda, infatti, alla classifica dello scorso anno in questo periodo, salta subito all’occhio come sia Lazio che Roma siano in netto calo. Terza Lazio e quinta Roma, entrambe a pari punti con l’Inter, alla fine del girone di andata nella passata stagione e ad un solo punto dal Milan secondo in classifica. Ben 37 i punti a metà della stagione 2022/23 contro i 30 del Lazio e i 29 della Roma di quest’anno che li posizionano attualmente al sesto e ottavo posto della classifica provvisoria.

E, se le posizioni spaventano un pò meno in un campionato più aperto rispetto allo scorso nel quale il Napoli dominava già a metà stagione con ben dodici punti di vantaggio sulla seconda classificata, a preoccupare maggiormente è la differenza di punti che delinea la conseguente differenza di partite vinte. E per ogni squadra che scende, ce n’è una che sale e il posto delle due laziali lo prendono Fiorentina e Bologna in netta crescitarispetto allo scorso anno.

Il club toscano e quello emiliano fanno registrare un incremento di dieci e nove punti rispetto allo scorso anno che le fanno piazzare rispettivamente al quarto e quinto posto della classifica di metà campionato. Posizioni che fanno sognare in ottica competizioni internazionali perché, se così dovesse chiudersi il Campionato, la Fiorentina andrebbe in Champions League, cosa che non succedeva dalla stagione 2009/10, mentre il Bologna si assicurerebbe un posto in Europa League, ben 24 anni dopo l’ultima volta. Ma è ancora presto per sognare in ottica competizioni internazionali. Al momento guardiamo al presente e guardiamo all’inversione di marcia di queste quattro squadre.

Inter campione d’inverno al 93’

A proposito di squadre in crescita, non si possono certo dimenticare le prime due della classifica: Inter e Juventus, rispettivamente prima e seconda con 48 e 46 punti. Due squadre in forte crescita rispetto all’anno scorso quando erano solo quarta e decima in classifica con undici punti in meno per l’Inter e otto in meno (non considerando i quindici punti di penalità) per la Juventus. Due squadre che stanno dando spettacolo e che ci hanno fatto aspettare fino al 93’ dell’ultima partita per l’Inter per decretare il titolo di “Campione d’Inverno”.

Non solo una lotta bellissima tra le due squadre, sempre a pochissima distanza tra loro, ma anche una partita al cardiopalma per la capolista, prima di poter festeggiare il titolo in una San Siro gremita di tifosi. Contro gli scaligeri, infatti, i nerazzurri non hanno vita facile. Partiti forte, come ci si aspettava, i padroni di casa vanno in vantaggio al 13’ con Lautaro Martinez, tornato nuovamente titolare dopo un infortunio muscolare. Dopo il goal del vantaggio, partita calma fino alla seconda metà del secondo tempo con un Henry che, appena entrato in campo, firma al 74’ la rete del pareggio. Qui gli animi si riaccendono, soprattutto quelli nerazzurri che non sono scesi in campo per un pareggio.

Ed è al 93’ che l’Inter decreta la sua vittoria con la rete di Frattesi che la riporta in vantaggio, nonostante le proteste gialloblu per un fallo a inizio azione e che porta al rosso di Lazovic. Ma la partita è lunga, e appena due minuti dopo l’Inter rischia di nuovo il pareggio a causa di un fallo di Darmian a Magnani in area di rigore. Henry sul dischetto spiazza Sommer ma il pallone finisce sul palo e, cinque minuti dopo, al triplice fischio dell’arbitro, l’Inter può festeggiare a San Siro il platonico titolo di Campione d’Inverno per la diciottesima volta nella sua storia.

 

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