Il Giro delle Fiandre si colora d’azzurro
Domenica 7 aprile 2019: una data che nel mondo dello sport italiano sarà ricordata per sempre. Il Giro delle Fiandre, una delle grandi classiche primaverili del Nord, si colora infatti interamente d’azzurro. Questo grazie alle imprese di Alberto Bettiol, 25enne alla prima, clamorosa vittoria in carriera e di Marta Bastianelli, attuale leader del circuito World Tour.
Bettiol, successo e lacrime: «Non ci credo ancora»
Quella del toscano Alberto Bettiol è una vera e propria favola sportiva. Fino a ieri, infatti, il ciclista della EF non aveva mai alzato le braccia al cielo alla fine di una gara. La sua prima volta avviene in una corsa epica, al termine di una giornata indimenticabile. Il successo nella 103° edizione del Giro delle Fiandre, infatti, si compie al culmine di un’azione da manuale. La Rode von Vlanderen, una delle cinque classiche monumento del ciclismo, è infinita: 267 chilometri, da Anversa fino a Oudenaarde. È quello il luogo del trionfo di Bettiol, giunto grazie al decisivo attacco sferrato a 18 km dall’arrivo.
Il momento decisivo avviene sull’Oude Kwaremont: un’ascesa di poco più di due km formata da ciottoli e asfalto, con la pendenza massima che arriva all’11%, dove il gruppo arriva già sfilacciato. Bettiol capisce che le gambe girano a meraviglia e decide di rompere gli indugi proprio su quell’asperità: nessuno riesce a tenere il suo ritmo e questo gli permette di iscrivere il suo nome nell’albo d’oro, precedendo Kasper Asgreen e Alexander Kristoff. «Non avevo mai vinto prima, non ci credo ancora. Forse dovrà passare un po’ prima che realizzi quello che ho fatto»: queste le parole dell’incredulo corridore, undicesimo azzurro a trionfare nella classica belga. L’ultimo, nel 2007, era stato Alessandro Ballan.
Marta Bastianelli, successo in volata alle Fiandre
Se la vittoria di Bettiol è giunta come una sorpresa assoluta, non si può certo dire lo stesso per Marta Bastianelli. La ciclista laziale, 31 anni, ha completato la splendida giornata belga per i colori azzurri aggiudicandosi il Fiandre femminile a coronamento di uno splendido periodo di forma. La Bastianelli, infatti, è leader del circuito World Tour, oltre ad essere campionessa europea in carica.
L’impresa dell’atleta azzurra avviene in maniera differente. La gara giunge alle battute finali con un terzetto in testa: accanto all’italiana ci sono l’olandese van Vleuten e la danese Ludwig. È proprio la regina d’Europa a imporsi sulle rivali: la van Vleuten aveva lanciato la volata decisiva, cedendo però in maniera inesorabile allo straordinario allungo della ciclista di Velletri. Si tratta della seconda vittoria azzurra nella manifestazione, dopo quella di Elisa Longo Borgnini nel 2015. «Ho seguito la ruota di Annemiek Van Vleuten, avevo un po’ di crampi, ma ne è valsa la pena tirare fino alla fine: ci credevamo tanto – afferma la Bastianelli – avevano una grande persona in ammiraglia (il manager Bjarne Riis, ndr), non potevamo sbagliare. Siamo felici: ho vinto tanto in carriera, ma questo successo mi mancava».
Giro di Sicilia: un grande spot per l’Isola
I successi, per il ciclismo italiano, non sono però legati soltanto alle straordinarie vittorie individuali degli atleti azzurri nelle classiche del Nord. Il giorno prima dei trionfi targati Bettiol e Bastianelli, infatti, andava in scena l’atto finale della prima edizione del Giro di Sicilia: un appuntamento frutto di un accordo quadro tra Regione e Rcs Sport (società organizzatrice della Corsa rosa) che prevede anche i passaggi del Giro d’Italia dall’Isola nelle edizioni 2020 e 2021.
È stato l’americano Brandon McNulty, 21 anni, ad aggiudicarsi la prima edizione della gara di quattro tappe, grazie alla vittoria nello splendido scenario di Ragusa Ibla e alla sapiente gestione dell’ultima giornata di gare che ha portato il gruppo a scalare l’Etna (vulcano attivo più alto d’Europa), col traguardo posto ai 1900 metri del Rifugio Sapienza e il successo parziale andato al francese Guillaume Martin. Un contesto dal fascino unico che, dal prossimo anno, potrebbe attrarre i migliori corridori a livello mondiale. L’Italia del pedale che vince è anche questa.