Gmg 2019, missione in Honduras
«Questa è la forza dei giovani, la forza di tutti voi, quella che può cambiare il mondo; questa è la rivoluzione che può sconfiggere i “poteri forti” di questa terra: la “rivoluzione” del servizio». Sono le parole di papa Francesco nel videomessaggio ai giovani in preparazione alla Gmg di Panama. Dire un sì coraggioso al Signore, ‘uscire’, andare incontro agli altri, specialmente ai più bisognosi. Questa esortazione ha incoraggiato un gruppo di quattordici giovani lettoni insieme ai loro animatori, membri del Movimento Pro Sanctitate, ad andare in Honduras dal 15 al 20 gennaio per un’esperienza di missionarietà e servizio nella diocesi di Juticalpa Olancho.
Molte le aspettative dei ragazzi: alcuni parteciperanno alla Gmg per la prima volta e vorrebbero vivere momenti forti di incontro con il Signore, conoscere giovani di diverse nazionalità e, con loro, condividere l’esperienza. C’è anche chi era presente alla Gmg di Cracovia e si è messo in viaggio con il desiderio di diventare parte sempre più attiva della Chiesa, mettendosi al servizio degli altri. Con desideri e attese nel cuore, sono partiti dalla Lettonia per la loro esperienza “pre-Gmg” in Honduras.
Il gruppo è stato ospitato nell’abitazione del vescovo maltese mons. Josef Bonello, ofm, in missione in Honduras. Da lì, i giovani si sono spostati per andare ogni giorno in un luogo diverso: hanno visitato una casa di riposo per gli anziani, hanno incontrato gruppi di ragazzi nelle scuole, i bambini di un orfanotrofio e hanno raggiunto anche alcuni villaggi poveri, dove hanno trascorso del tempo con i bambini e le loro famiglie. Grazie a un volontario della parrocchia della cattedrale di Juticalpa Olancho che faceva la traduzione, la lingua non è stata un problema.
«È impressionante l’impatto appena arrivi in Honduras – racconta Liliane -. È un paese con una natura stupenda ma cosi povero! Siamo rimasti colpiti dall’esperienza di mons. Bonello, da 30 anni in missione in Honduras. Ci diceva che le persone, quando arrivano in Honduras, hanno paura della malaria, tuttavia non è della malaria che bisogna aver paura, ma della droga. La droga affligge la societa e le famiglie».
Con i bambini dell’orfanotrofio, in particolare, i giovani lettoni hanno animato momenti di preghiera, giochi, scambi di regali, caramelle, biscotti, in un clima di festa, scandito dall’annuncio dell’infinito amore che Dio ha per ogni persona. Un’esperienza indimenticabile per i ragazzi, che hanno compreso «quanto sia importante amare, ed essere grati per tutto quello che il Signore ci da’. Quanta gente nel mondo di oggi non ha nessuna delle nostre comodità: elettricità, acqua, internet! Le famiglie che abbiamo visitato attendevano amore e l’anuncio forte dell’Amore di Dio che salva e santifica», dice Liliane.
Un’esperienza di fraternità e di gioia; giorni intensi nei quali si è fatta esperienza dell’importanza di donare qualcosa di se’ agli altri, della bellezza dei sorrisi scambiati, della preghiera condivisa. L’ultimo giorno, la celebrazione della S. Messa insieme ai giovani della diocesi, poi la partenza verso Panama, per vivere la seconda parte di questa avventura. Rimane nel cuore l’Honduras, le persone incontrate, i visi sorridenti dei bambini e degli anziani e anche il desiderio di tornare a continuare questa missione.