Giovani, impegnati, volontari
L’indagine Isfol su “Il servizio civile nazionale tra cittadinanza attiva e occupabilità” effettuata tra 1511 dei 13375 giovani che hanno partecipato al bando dello scorso anno conferma l’utilità di questo istituto.
«I dati emersi sono particolarmente interessanti – secondo Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali -, in particolare uno su tutti: il 79% ritiene di aver conseguito competenze utili per la vita professionale, che conferma gli obiettivi del decreto legislativo, che riforma l’istituto e dà vita al nuovo servizio civile universale, ovvero aperto a tutti, compresi i giovani stranieri regolarmente soggiornanti e che introduce la valorizzazione e il riconoscimento delle competenze acquisite durante il servizio, ai fini dell’inserimento lavorativo».
Una ricerca che viene pubblicata a pochi giorni dall’approvazione in Consiglio dei ministri del Decreto di attuazione della riforma del Servizio civile universale e a pochi giorni dai festeggiamenti per il 15° anniversario del Servizio civile nazionale che avranno il loro apice in Vaticano, con papa Francesco e la partecipazione prevista di 7 mila tra volontari e personalità istituzionali.
E a proposito della novità che riguarda l’estensione del servizio civile anche ai giovani non italiani, se da una parte si plaude alle intenzioni del decreto approvato di recente e disponibile sul sito del Governo, dall’altra si evidenziano le difficoltà che questo potrebbe comportare per le tempistiche legate alle pratiche del permesso di soggiorno. Un passaggio dell’articolo 14 specifica infatti che «l’ammissione al servizio civile universale non costituisce in alcun caso, per il cittadino straniero, presupposto per il prolungamento della durata del permesso di soggiorno». Sul portale Stranieriinitalia.it commentano: «Quanti potranno dedicarsi al Servizio civile universale se rischiano di non poter rinnovare, per quell’impegno, il loro permesso di soggiorno?». Domande aperte.