Giovani d’oggi
Quando sento i miei genitori o altri della loro generazione che parlano dei giovani d’oggi mi sento trattato come un diverso, qualcuno che ha sbagliato ad essere così e che dovrebbe fare uno sforzo per accogliere i loro valori e modi di vivere. A volte vorrei accontentarli, almeno per alleggerire la pressione che sento, ma non mi sembra giusto. Francesco – Torino Mi ritrovo molto nella tua domanda, e non solo per il nome tuo e della città che coincidono con i miei. Capita a tutti di desiderare da una parte di essere noi stessi, diversi dagli altri, e dall’altra di essere come gli altri per sentirci sicuri e accettati. Capita ai giovani e ai meno giovani, anche se con valenze e prospettive diverse. Cerchiamo insieme di andare alle radici della questione. Ognuno di noi, al di là delle logiche che mode e mercato vogliono imporre, non è solo un individuo che deve apparire, difendersi dagli altri, dimostrare chi è. Il tutto magari grazie ad una macchina sportiva o ad un vestito che vogliono venderti. Ognuno di noi, anche senza saperlo, è creato per essere un dono e per ricevere il dono che sono gli altri. È la dinamica insita nella legge della vita; è quello che, se andiamo nell’intimo del nostro cuore, desideriamo e del quale sentiamo spesso la mancanza. Ma come essere un dono e come ricevere quello degli altri? Mi pare occorra tenere presenti tre aspetti del dono: diversità, libertà, gratuità. Infatti è proprio l’essere diversi che fa sì che possiamo donarci vicendevolmente qualcosa che l’altro non ha. Dobbiamo fare questo liberamente, perché se no è un commercio, un cedimento, ma non un dono. E dobbiamo farlo senza aspettarci nulla in cambio; felici però se l’altra persona ci risponderà. Non cerchiamo, allora, di essere uguali agli altri per sentirci accettati: perderemmo quello che abbiamo di più bello da donare. Abbiamo il coraggio di essere noi stessi, scoprendo, però, che ciò si realizza non fortificando il nostro individualismo, ma avendo il coraggio di donarsi agli altri e di ricevere dagli altri il loro dono. francesco@loppiano.it