Giovani al debutto

A Roma, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il debutto della ventenne Beatrice Rana, minuta e determinata, e la direzione di Andrès Orozco-Estarca, 38 anni per il concerto n. 1 per piano
Betarice Rana

A Roma, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, si ascoltano concerti da favola. Essi convincono che la musica va ascoltata dal vivo, anche se poi la si risente nelle incisioni. Nulla sostituisce il “crearsi” dell’aria di comunicazione spirituale fra esecutori e pubblico che genera il vero “concerto”, di anime prima che di strumenti: da qui nasce l’“interpretazione”. È così vero che ascoltando il debutto della ventenne Beatrice Rana, minuta e determinata, e la direzione di Andrès Orozco-Estarca, 38 anni, ne siamo ancor meglio convinti. Si esegue il concerto n. 1 per piano e orchestra di Piotr Ilic, arcinoto. Difficilissimo, anche per questo motivo. Beatrice lo fa sembrare nuovo: un fraseggio robusto, un senso del ritmo giusto, delicatezze squisite – nell’Andantino semplice -, furori nel finale, e la fantasia nel primo tempo. Il piano sembra con lei una orchestra, il direttore accompagna, discretamente, intervenendo con fuoco nei momenti giusti. La musica del Russo diventa di una vitalità inesausta.

Quando poi l’orchestra offre il Carnevale romano di Berlioz – mirabile il corno inglese – e la suite dal Cavaliere della rosa di Strauss, la sua qualità – leggerezza negli archi, pastosità dei legni, vigore degli ottoni – emerge appieno, anche perché il direttore è un giovane che ama far musica con gioia.

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