Giornata mondiale del rifugiato, uno sguardo fraterno a chi è in fuga
È proprio di questi giorni la notizia dell’ultimo naufragio avvenuto in prossimità delle coste della Calabria: erano 80 le persone, tra adulti e bambini, iraniane, afghane e curde iracheni, partite dalla Turchia per raggiungere l’Europa e iniziare una nuova vita. A circa 120 miglia dalle coste italiane, il naufragio e il drammatico bilancio di vite perse in mare.
Poche ore prima, sulla rotta del Mediterraneo centrale, erano stati trovati 10 corpi senza vita, ritrovamento che ha permesso alla nave Nadir della Ong tedesca Resqship di soccorrere una barca che stava naufragando, nella quale si trovavano 61 persone migranti, originarie di Siria, Egitto, Pakistan, Bangladesh.
Notizie che quasi non ci sfiorano più, che a volte scorrono senza più toccare il cuore del lettore. Storie che si consumano pochi giorni prima della Giornata mondiale del rifugiato istituita dalle Nazioni Unite per fare memoria del dramma di 120 milioni di persone costrette a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni. Una ricorrenza stabilita per cercare di non «anestetizzare il cuore», per non abituarsi a notizie come quelle dei giorni scorsi che rischiano di essere dimenticate subito dopo essere state lette.
Sono oltre 114 milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni e violenza a livello globale e il numero delle persone in fuga nel mondo è in costante aumento ormai da 13 anni. Per loro Unhcr, Oim e Unicef rilanciano l’appello per percorsi regolari che consentano di raggiungere l’Europa in sicurezza senza essere costretti a rischiare la vita in mare.
Anche papa Francesco, nel corso dell’Udienza generale di mercoledì scorso, ha espresso l’auspicio che la Giornata mondiale del rifugiato «possa essere l’occasione per rivolgere uno sguardo attento e fraterno a tutti coloro che sono costretti a fuggire dalle loro case in cerca di pace e di sicurezza». E ha sottolineato: «Siamo tutti chiamati ad accogliere, promuovere, accompagnare e integrare quanti bussano alle nostre porte. Prego affinché gli Stati si adoperino ad assicurare ai rifugiati condizioni umane e a facilitare i processi di integrazione». Offrire alle persone rifugiate opportunità di inclusione è, infatti, responsabilità della società civile e delle istituzioni, obiettivo che si può raggiungere attraverso la cooperazione internazionale.
Quest’anno l’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, ha avviato una campagna di solidarietà #withrefugees, per un mondo dove tutti i rifugiati sono benvenuti. L’invito è a lavorare insieme per costruire un mondo che accoglie le persone rifugiate e a promuovere una solidarietà che li aiuti a costruirsi un futuro dignitoso, rimovendo tutti gli ostacoli a una vera inclusione e rendendoli membra attive della società nella quale possano mettere a frutto i propri talenti.
Favorire questa inclusione, non è solo una questione di solidarietà e umanità, ma può diventare anche un modo efficace per promuovere la crescita economica, rispondere alle sfide demografiche e arricchire con nuove competenze le comunità ospitanti.
Proprio in questa giornata, sarà presentata a Roma la guida “Dai diritti all’integrazione. Guida pratica per rifugiati e immigrati in Italia”, elaborata dal Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con Unhcr. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di collaborazione tra i due enti, con la finalità di progettare percorsi che facilitino l’accesso da parte dei rifugiati e richiedenti asilo in Italia ai servizi notarili, per promuovere i diritti dei rifugiati e contribuire alla loro integrazione.
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