#GNIC2024 e libertà di stampa, serve una svolta: l’Italia solo al 46simo posto
Censura, disinformazione, pressioni politiche, scarsa tutela dei giornalisti, dei fotografi e di una corretta informazione. Nel giorno in cui a livello internazionale si celebra la Giornata internazionale della libertà di stampa, un rapporto di Reporter senza frontiere lancia l’allarme sull’autonomia dei media. L’analisi ha riguardato 180 Paesi del mondo. Ai primi tre posti si sono classificati Norvegia, Danimarca e Svezia. L’Italia è solo al 46simo posto e il dato non ci sorprende, visti gli ultimi casi eclatanti che si sono verificati nel nostro Paese.
Non si ferma, ad esempio, da settimane la mobilitazione dei giornalisti della Rai, che hanno proclamato un ennesimo sciopero per il 6 maggio; dopo un incontro con l’azienda che, per il sindacato Usigrai, si è risolto con un nulla di fatto. La protesta dei giornalisti nasce, secondo il loro comunicato, dal «controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari».
Giornalisti in fermento anche a Repubblica: dopo alcune dimissioni per protesta relative alla gestione del conflitto in Terra Santa, agli inizi di aprile si è deciso di ritirare le firme dal giornale e dal sito per 24 ore «a tutela della propria dignità professionale e indipendenza», dopo la «censura del servizio di apertura di Affari&Finanza nel numero dell’8 aprile». Si era arrivati anche ad una mozione di sfiducia del direttore Maurizio Molinari in quanto, avevano spiegato i cronisti in un comunicato, quanto era avvenuto era «l’ultimo episodio di una serie di errori clamorosi originati dalle scelte della direzione che hanno messo in cattiva luce il lavoro collettivo di Repubblica».
Il direttore, avevano sottolineato i giornalisti, «ha la potestà di decidere che cosa venga pubblicato o meno sul giornale che dirige, ma non di intervenire a conclusione di un lavoro di ricerca, di verifica dei fatti e di confronto con le fonti da parte di un collega, soprattutto se concordato con la redazione. In questo modo viene lesa l’autonomia di ogni singolo giornalista di Repubblica e ciò costituisce un precedente che mette in discussione, per il futuro, il valore del nostro lavoro».
Ma che ci sia qualche problema nella stampa italiana si può vedere anche dalla manipolazione delle notizie, come pure dalla loro distorsione, incompletezza e dall’informazione deviata che viene data ai cittadini anche dalla televisione pubblica. E purtroppo molto spesso i cittadini non si rendono nemmeno conto di essere di fronte ad una verità parziale, se non falsata.
Fortunatamente, ci sono moltissimi giornalisti e direttori che resistono ai tentativi di influenza dei poteri politici ed economici e si sforzano di pubblicare notizie corrette, verificate ed equilibrate. Certo, i conflitti in corso non aiutano una corretta ricostruzione dei fatti. Con l’uso dell’intelligenza artificiale foto, video e informazioni sono spesso fabbricati ad arte e difficili da smentire, se non dopo che il falso “scoop” è stato ormai dato ed è diventato virale.
In questo contesto, emerge il valore della Giornata nazionale dell’informazione costruttiva organizzata da Mezzopieno, la rete italiana della positività, ormai giunta alla quarta edizione. La #GNIC promuove «modelli informativi più costruttivi e responsabili che riescano a svolgere l’importante ruolo sociale dei media di informare l’opinione pubblica secondo parametri che contribuiscano a limitare le logiche di parte, alleviare la polemica, la sfiducia e la conflittualità». Sono decine le aziende che aderiscono alla Giornata dell’informazione costruttiva. Tra queste c’è anche il gruppo editoriale Città Nuova con le sue riviste e i suoi giornalisti, da sempre impegnati per un’informazione di qualità, per un giornalismo dialogante e nella ricerca della verità.
La giornata è ricca di appuntamenti. Dalle 9 alle 12 gli studenti sono stati coinvolti in un dialogo pubblico che li ha visti protagonisti della realizzazione dei loro notiziari.
Dalle 14 alle 17 ci sarà una diretta nazionale con tanti testimoni che racconteranno le pratiche, i modelli e le prassi più virtuose di chi in Italia opera per l’informazione costruttiva: testimonianze, interviste e approfondimenti dal mondo del giornalismo, dell’accademia e dei media in un confronto per raccogliere e dare risalto alle buone pratiche e alle iniziative più significative del panorama nazionale e locale. La diretta potrà essere seguita qui.
Interverranno Luca Streri (movimento Mezzopieno – GNIC), Francesca Ferrara (Constructive Network), Patrizia Caiffa (B-Hop Magazine), Ruben Razzante (Diritto dell’Informazione), Corrado Bellagamba (Constructive Network), Sara Fornaro (rivista Città Nuova), Gianluca Gobbi (Radio ERRE18), Mario Salomone (ECO), Francesca Ghezzani (Constructive Network), Raphael Zanotti (La Stampa), Paolo Piacenza (Master Giornalismo Torino), Nadia Grillo (Vicepresidente UGIS), Filippo Poletti (Linkedin Top Voice), Silvio Malvolti (Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo), Daniel Tarozzi (Italia che Cambia), Piergiorgio Severini (SIGIM).
Dalle 17 alle 19, invece, a Pesaro si svolgerà il convegno nazionale “Disarmare l’Informazione”. Previsti gli interventi di Assunta Corbo, Fondatrice Constructive Network, Francesco Di Costanzo, presidente PA Social e Fondazione Italia Digitale, fondatore di digitalepopolare.it, Antonio Di Leonardo, Comandante 28° Reggimento Pavia e delle Comunicazioni Operative della Difesa, Franco Elisei, presidente Ordine dei Giornalisti delle Marche, Alessandra Pierini, vicepresidente Ordine dei Giornalisti delle Marche, Luca Streri, fondatore del movimento Mezzopieno e della Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva, Silvia Sinibaldi, caposervizio Corriere Adriatico, Vincenzo Varagona, presidente UCSI Unione Cattolica Stampa Italiana. Si concluderà con una Lectio di Francesco Giorgino, direttore Ufficio Studi RAI e docente universitario.
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