Ghana, sospesa parte dei pagamenti esteri

Una delle economie africane ritenute più forti, quella del Ghana, ha iniziato ad indebolirsi in seguito al duro doppio colpo ricevuto dalla pandemia e dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Il Fondo monetario internazionale ha accolto la richiesta di un prestito per far fronte alle difficoltà attuali del Paese
Ghana
Il Ministro delle finanze del Ghana Ken Ofori-Atta (AP Photo/Jose Luis Magana)

Lunedì 19 dicembre la repubblica del Ghana ha annunciato, tra lo stupore generale, la sospensione del pagamento di una parte del suo debito estero, compresi gli eurobond.

Il ministro delle finanze del Ghana, Ken Ofori-Atta, ha dichiarato in una nota: «Annunciamo oggi la sospensione di tutti i pagamenti del servizio del debito relativamente ad alcune categorie del nostro debito estero, in attesa di una ristrutturazione».

«Le nostre risorse finanziarie, comprese le riserve internazionali della Banca del Ghana – ha sottolineato il ministro delle finanze spiegando la decisione –, sono limitate e devono essere salvaguardate in questo momento critico». Ha anche precisato che il Ghana continuerà a rimborsare i debiti contratti dopo il 19 dicembre 2022, il debito multilaterale e alcuni debiti specificamente legati a progetti con un forte impatto socio-economico nel Paese.

«Questa sospensione è una misura provvisoria, di emergenza, in attesa di futuri accordi con i creditori interessati», precisano le autorità del Ghana.

Per l’economista ghanese Daniel Anim Amarteye, tuttavia, questa sospensione potrebbe erodere non poco la fiducia degli investitori nell’economia del Paese africano, finora ritenuta una delle più stabili e prospere del continente. «Potrebbe influenzare la nostra credibilità agli occhi della comunità degli investitori globali e la nostra capacità di entrare nel mercato (obbligazionario) nel prossimo futuro», ha affermato Amarteye.

Per rimettere in carreggiata le finanze pubbliche in affanno, il 12 dicembre scorso il Ghana ha firmato un accordo con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per avviare un piano di salvataggio da 3 miliardi di dollari, in cambio di un programma di riforme volte in particolare a «ripristinare la stabilità macroeconomica e la sostenibilità del debito, e insieme a proteggere i più vulnerabili, preservare la stabilità finanziaria e gettare le basi per una ripresa forte e inclusiva». Molti ghanesi temono che con questo accordo il governo sarà costretto ad imporre nuove misure di austerità che graverebbero ulteriormente sulla popolazione.

In realtà, il Ghana sta attraversando la peggiore crisi economica degli ultimi decenni, con un’inflazione al 40% ed un debito pubblico che ammonta all’80% del suo Pil.

Con un’inflazione storica che ha toccato anche punte del 50% e il crollo del tasso della valuta locale del 50%, i prezzi dei carburanti alla pompa sono raddoppiati. Il rimborso del debito pubblico è arrivato a fagocitare la metà delle entrate dello Stato.

Eppure, fino a pochi anni fa, il Ghana veniva citato come esempio virtuoso in Africa, per i suoi alti tassi di crescita economica, una produzione di petrolio in aumento e un fortissimo interesse da parte degli investitori internazionali.

Ma come gran parte dei paesi del continente africano, anche il Ghana è stato duramente colpito dalle ricadute economiche della guerra in Ucraina proprio mentre stava faticando non poco a riprendersi dalla recessione causata dalla pandemia di Covid-19.

__

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
_

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons