Gesù abbandonato

Il 24 gennaio 1944 "Gesù abbandonato" si era presentato alla mente e al cuore di Chiara Lubich. La lettera inedita qui pubblicata, che possiamo datare con sicurezza al 5 gennaio 1947, è plausibilmente indirizzata a delle religiose francescane di Rovereto.
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Il 24 gennaio 1944 “Gesù abbandonato” si era presentato alla mente e al cuore di Chiara Lubich. Quel giorno, infatti, venendo a sapere che il grido emesso dall’alto della croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mc 15,34; Mt 27,46) era il momento in cuiGesù aveva più sofferto, disse a Doriana, una delle sue prime compagne:”Questo è il nostro Gesù! Sarà l’Ideale della nostra vita”. In lui poi contemplò l’infinito amore di Dio che si versa sul mondo; e, nei mesi seguenti, andò in cerca di colui successivamente avrebbe chiamato il suo «solo Sposo sulla terra», trascinando molti dietro di sé.

La lettera inedita qui pubblicata, che possiamo datare con sicurezza al 5 gennaio 1947, è plausibilmente indirizzata a delle religiose francescane di Rovereto. In essa appare lampante l’esclusività dell’amore che da tre anni ormai Chiara nutre per Gesù abbandonato. Emerge pure il nesso che passa tra il suo grido d’abbandono e l’unità da lui richiesta al Padre nella sua ultima preghiera, il suo “testamento” (cf. Gv 17,21).

  

 

 

Vigilia dell’Epifania

Il Nome Santo di Gesù

 

 

Carissime sorelline,

 

            Avrei voluto tante volte mettermi lì a rispondere alle vostre letterine, personalmente.

            In realtà mi mancò proprio il tempo.

            Voi, sorelle carissime, lo comprendete.

            Oggi dopo tanti giorni, vi mando però un pensiero, quel pensiero che sintetizza tutta la nostra vita spirituale:

Gesù Crocefisso!

            Ecco tutto – è il libro dei libri. È il sunto di ogni sapere. È l’Amore più ardente. È il Modello perfetto. È l’Ideale della nostra vita.

            ProponiamoLo come unico solo Ideale della vita.

            Fu Lui a trascinare S. Paolo a tale santità.

            Fu Lui a far di S. Francesco il Santo più vicino al Cuor di Dio!

            Sorelline care, l’anima vostra ardente e bisognosa di amare, se Lo metta davanti sempre in ogni attimo presente.

            Non sia sentimentalismo il vostro amore.

            Non sia compassione, ridotta a due lacrimucce.

            Sia conformità.

            Ponetevelo dinnanzi come Ideale.

            Poi tuffati nella Divina Volontà.

            Più quella vi farà simili a Lui, più aumentate di gioia, perché raggiungete sempre meglio l’Ideale.

            Nell’adempimento della Volontà di Dio che è tutta nell’Amor di Dio e del prossimo a tale punto d’esser consumati nell’Unita, troverete la Croce su cui dovrete crocefiggervi. Non temete! Anzi godete! Andate verso la vostra Mèta!

            Gesù ha bisogno di anime che sappiano amar così: che se Lo scelgano.

            Non per la gioia che dà la Sua sequela.

            Non per il Paradiso che ci prepara e per il premio Eterno.

            Non per sentirsi a posto.

            No, no, no. Solo perché l’anima assetata del vero Amore vuole esser una sola cosa con Lui, vuole consumar la sua anima colla Sua; con quell’Anima Divina straziata fino alla morte, triste e appassionata, costretta a gridare: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

            Oh! sorelline mie: abbiamo una sola vitae breve pure quella. Poi il Paradiso! Poi: sempre con Lui: seguiremo l’Agnello dovunque andrà!

            Non vi faccia paura il patire!

            Anzi!

            O patire o morire!

            Ma cercate il patire che vi offre la Volontà di Dio, non solo quella comandata dai Superiori (nei semplici comandi dell’obbedienza) ma quella Volontà di Dio che è Amore vicendevoleil Comandamento Nuovola Perla del Vangelo!

            Fate di tutto, fate tutto quello che potete per esser una fra voi e con tutte le sorelle. Vi sono prossime: dunque amatele tutte come voi stesse.

            Oggi è la Festa del Nome Santo del Signore ed io all’Eterno Padre in Nome di Gesù chiedo la grazia che affretti l’ora in cui voi tutte siate una sola cosa, d’un Solo Cuore, d’una Sola Volontà, d’un solo pensiero:

                        quale?

                        Gesù Crocefisso!

            Allora tutte attratte dalla Croce (che tutto attirerá a Sé) voi lavorerete per fondere in un sol blocco la vostra piccola Comunità e dar con ciò la Maggior Gloria a Dio! Dio allora vivrà fra voi; Lo sentirete. Ne godrete della Sua presenza; vi darà la Sua Luce; v’infiammerà del Suo Amore!

            Ma per arrivare a questo, occorre che voi vi votate a Lui Crocefisso.

            E chi ha giurato l’Ideale, vive di Quello!

            Non lamentatevi poi se l’Ideale costa. Voi lo avete voluto. Siate dell’Ideale. E cantate quella letizia che sola può dirsi perfetta”.

            Alla fine vi faccio una domanda: ut gaudium vestrum sit plenum[1] e l’offerta sia fatta con gioia:

            Credete che Gesù possa contraddirsi?

            No. Mai.

            Ebbene Gesù ha detto: Il mio giogo è leggero e soave. E tale deve esser sempre.

            Avanti allora con coraggio!

            Anche se foste crocefisse come Lui:

vivete l’attimo presente e nel presente amate d’esser come Lui; (ché raggiungete l’Ideale) sentirete ogni giogo leggero; ogni peso soave!

 

Chiara



[1]           «Perché la vostra gioia sia piena» (cf. Gv 17,13)

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