Gestione dello stress, problem solving, autostima: life e soft skills arrivano a scuola
Per andare bene a scuola è importante, innanzi tutto, imparare a stare bene con se stessi e con gli altri. A questo contribuiscono le soft e le life skills, le cosiddette competenze trasversali e per la vita: qualità che aiutano a prendere decisioni, a gestire lo stress, a risolvere problemi anche in modo originale e innovativo, ad avere una giusta conoscenza di sé e una buona autostima, a riuscire a “volersi bene” nel modo giusto e a stare bene insieme agli altri. Con empatia, comunicando nel modo più adeguato, prendendosi le proprie responsabilità. Sono qualità che permettono di affrontare la vita in maniera positiva, rispondendo alle sfide quotidiane in modo efficace. Non solo. Aiutano a contrastare le povertà educative e la dispersione scolastica, che ancora affliggono migliaia di bambini e ragazzi anche in Italia.
Con il disegno di legge (ddl) presentato dai deputati Maurizio Lupi e Alessandro Colucci (Noi con l’Italia) numero 845, già varato dalla Camera e approvato anche in Senato mercoledì 20 novembre 2024, è stata prevista “l’Introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche e dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale”. Siccome il ddl è stato modificato rispetto al testo iniziale, dovrà tornare alla Camera per l’approvazione finale, ma è evidente la volontà di vararlo, come si evince anche dai voti dei senatori: 87 a favore, 47 astenuti, nessun contrario. “Al fine di promuovere lo sviluppo armonico e integrale della persona, delle sue potenzialità e dei suoi talenti, la cultura della competenza, di integrare i saperi disciplinari e le relative abilità fondamentali e di migliorare il successo formativo prevenendo analfabetismi funzionali, povertà educativa e dispersione scolastica, il ministero dell’Istruzione e del merito, a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, favorisce iniziative finalizzate allo sviluppo delle competenze non cognitive e trasversali nelle attività educative e didattiche delle istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado, nel rispetto delle prerogative del collegio dei docenti”.
Le soft skills e le life skills sono da tempo approfondire nel giornalino Big Bambini in gamba edito da Città Nuova. Negli anni passati, infatti, sono state trattate le emozioni, gli elementi per sviluppare l’amicizia, le abilità prosociali, gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, e dal 2024 le life skills.
Empatia, capacità di litigare bene e di fare pace, rispetto degli altri, delle regole e delle cose altrui, autostima, fiducia in se stessi e negli altri, la comunicazione efficace, gestione dello stress… sono temi già affrontati con giochi, fumetti, storie vere e curiosità nel giornalino, approfonditi poi per gli adulti nell’Inserto educatori (realizzato col contributo della Fondazione Vincenzo Casillo), riservato agli adulti e presente all’interno di ogni numero di Big.
E il percorso continuerà nel 2025: a gennaio si comincerà con la capacità di prendere decisioni, a febbraio con il problem solving, a marzo con la creatività nella risoluzione dei problemi e così via…
L’obiettivo è di aiutare i piccoli lettori a stare bene con se stessi e con gli altri, a diventare adulti realizzati e capaci di lavorare in squadra, di riconoscere le proprie emozioni e di gestirle. Ecco perché il giornalino Big e gli inserti educatori sono strumenti utili per bambini, insegnanti, genitori, catechisti, nonni…
Tornando al disegno di legge, secondo la bozza approvata in Senato, l’introduzione delle soft e delle life skills in una prima fase sarà volontaria. Entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il ministero dell’Istruzione e del merito dovrà predisporre un “Piano straordinario di azioni formative, di durata triennale, rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, da attuare a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello “dell’entrata in vigore della legge”.
Il ddl prevede anche, entre 30 giorni dall’approvazione della legge, l’avvio di una “mappatura delle esperienze e dei progetti, già esistenti negli istituti scolastici italiani, inerenti alla lotta contro la dispersione scolastica e la povertà educativa. La mappatura è corredata di un’analisi dell’impatto dei progetti e dei risultati prodotti”.
La bozza potrebbe subire, alla Camera, altre variazioni, ma resta confermata l’importanza di aiutare i bambini e i ragazzi a sviluppare queste abilità, anche per contrastare le povertà educative e la dispersione scolastica.
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Per leggere il disegno di legge numero 845 approvato al Senato, con modifiche rispetto al testo iniziale, clicca qui.
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