Germania, braccia aperte ai rifugiati

Istituzioni, associazioni e gente comune stanno aiutando i migranti in arrivo dall'Ungheria, ringraziati pubblicamente dalla cancelliera Merkel. Nel Paese, tuttavia, non mancano atti di intolleranza e ci si chiede come sarà possibile integrare decine di migliaia di persone e come cambierà la società dopo questo evento epocale
Una bambina siriana riceve cioccolata all'arrivo in Germania. Il Paese accoglie i rifugiati siriani

Fino a 1.700 rifugiati in un unico treno, 20mila in tutto: possono spaventare i numeri dei profughi che sono arrivati da Budapest a Monaco di Baviera, in Germania, il primo fine settimana di settembre. Ma ci sono centinaia di cittadini che spontaneamente vanno alla stazione centrale per dare loro un caloroso benvenuto: con applausi, sorrisi, cartelloni in tedesco, inglese e arabo, bevande, viveri, dolci e giocattoli per i bambini. Immagini simili a Vienna e alla frontiera ungherese-austrica. Ci sono persino persone dall´Austria e dalla Germania che in macchina vanno fino in Ungheria per accompagnare qualcuno dei profughi che cercano di arrivare nelle loro terre a piedi lungo l´autostrada. «Nel nostro paese stiamo molto bene. Percio è il nostro dovere di aiutarli!», cosi un giovane conducente di macchina spiega la sua motivazione.

 

Nel corso di quest'ultima settimana altre migliaia di migranti sono arrivati a Monaco: facce sfinite, ma sollevate. Una parte di loro andrà per la notte in un alloggio improvvisato: le grandi hall della fiera cittadina sono stati velocemente trasformate in sale di accoglienza. Oltre ad enti pubblici ed associazioni assistenziali, ci sono tanti volontari che danno una mano. Dalla popolazione locale sono arrivati cosi tanti regali e oggetti di prima necessità per i rifugiati che non possono essere tutti distribuiti. Presto, però, la capitale bavarese non ce la farà più, perciò ha chiesto aiuto alle altre città tedesche. Adesso, perciò, una parte dei profughi che arrivano a Monaco viene subito distribuita in altre parti della Germania.

 

Tanti tedeschi ed austriaci si sono rimboccati le maniche perché vogliono aiutare. Ma anche per dimostrare che prendono le distanze da qualsiasi espressione xenofoba e che si sono stuffati di una politica europea che sta peggiorando la situazione perché da anni non prende la sua responsabilità. Probabilmente sono state le notizie dei 71 rifugiati soffocati in un camion e l´immagine di un bambino di tre anni affogato che, dimostrando la crudeltà giornaliera dei profughi, hanno aumentato i sentimenti di compassione facendo dire: "Adesso basta! La misura è colma". Fanno vedere un'Europa che accoglie gli extracomunitari tribolati a braccia aperte.

 

Accanto agli aiuti umanitari, però, c´è anche la paura. Quanti profughi, ci si chiede in Germania, saremo ancora in grado ad accogliere? Come affrontare la loro integrazione? Poi ci sono sempre quelli che esprimono la loro paura con atti non scusabili di violenza xenofoba. Anche in questi giorni bruciano case libere destinate ad ospitare migranti e i colpevoli spesso non vengono trovati!

 

La cancelliera Angela Merkel ha pubblicamente ringraziato a tutti quelli che hanno aiutato con generosità. Politici di tutti gli schieramenti capiscono che tutte le istituzioni e le organizzazioni umanitarie presenti nel paese devono collaborare a tutti i livelli per poter affrontare la questione dei migranti. Pian piano qualcuno intravede che la loro integrazione sarà lunga – e che un numero cosi grande di profughi influirà sulla Germania e la cambierà – ma nessuno sa ancora come.

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