Genova: il ponte in primavera
A Genova sono in dirittura d’arrivo i lavori per il nuovo ponte sul Polcevera. Chi transita tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano può osservare l’immagine elegante e possente della nuova struttura i cui lavori, almeno nella prima fase la più complessa, stanno avanzando spediti.
È normale il sospiro di sollievo che cresce spontaneo: naturalmente ben sappiamo di non poter dimenticare le 43 vittime inghiottite dal vecchio Morandi, e forse il sospiro di sollievo è giusto che sia prima di tutto per loro che hanno perso la vita, per le loro famiglie. Allora guardare il nuovo skyline a ponente della città, vuol dire ricordare. «Ricordare quel 14 agosto del 2018».
E ricordare quanto lavoro da quei giorni si sta facendo in quel cantiere. A metà febbraio è stato issato il primo dei 3 impalcati da 100 metri, il 10 marzo la seconda maxi-campata in acciaio anch’essa da 100 metri, questo tratto che scavalca il torrente Polcevera, è issato fra la pila 9 e la pila 10. Un’operazione – dicono i tecnici della ditta costruttrice – che ha richiesto l’utilizzo di speciali apparecchiature, gli strand jack, capaci di garantire la salita della campata di 5 metri all’ora, ma anche di particolari operazioni preparatorie dovute anche al peculiare posizionamento dell’impalcato.
Si è intervenuti direttamente nell’alveo del torrente per creare prima, e ripristinare negli scorsi giorni a seguito del maltempo, l’isola artificiale che ha sostenuto i carrelli per la movimentazione dell’impalcato. I lavori in tutto il cantiere vanno avanti a pieno ritmo nel rispetto delle precauzioni e delle misure di sicurezza per i lavoratori e che vedono in campo, nei momenti di picco, fino a 600 persone, oltre 1.000 se si considera anche l’indotto.
Un impegno comune su numerose attività in parallelo: dall’assemblaggio a terra delle campate, alle operazioni sugli impalcati già in quota per il montaggio degli impianti e per le molature delle componenti accessorie come carter, velette e predalles.
Questa settimana verrà sollevato l’ultimo degli impalcati da 100 metri quello che sovrasta la linea ferroviaria, l’operazione richiederà la modifica della circolazione ferroviaria sulle linee Genova, Ovada, Acqui Terme, Busalla, Arquata Scrivia, Novi Ligure. Questi tre impalcati hanno un peso ciascuno di circa 2.000 tonnellate di acciaio e sono state tirate su a quasi 40 metri di altezza. Insieme alla campata sono stati issati anche i 14 carter, le “ali del ponte” 7 per lato, le predalles, cioè le lastre che servono proprio per il getto di calcestruzzo, e la relativa armatura della soletta. A essere montate sulla struttura prima del varo, e non a varo ultimato come accade per le campate da 50 metri, anche le velette laterali di completamento.
Sullo skyline ora sono già visibili 650 metri del nuovo ponte la cui costruzione è stata affidata a Pergenova, la joint venture costituita da Fincantieri Infrastructure del gruppo Fincantieri e Salini Impregilo.
Il nuovo ponte, lo ricordiamo, è costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1067 metri costituita da 19 campate così suddivise: 14 campate in acciaio-calcestruzzo da 50 metri, 3 campate in acciaio-calcestruzzo da 100 metri, 1 campata in acciaio-calcestruzzo da 40,9 metri, 1 campata in acciaio-calcestruzzo da 26,27 metri.
Il ponte è sorretto da 18 pile in cemento armato di sezione ellittica a sagoma costante. Le dimensioni esterne delle pile (9,50 x 4,00 metri) sono le stesse sia per le campate da 50 che da 100 metri, per garantire l’uniformità prospettica dell’opera e la velocità di realizzazione grazie all’utilizzo di una sola tipologia di cassero esterno. E il sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci assicura: «L’inaugurazione del ponte sarà in primavera» e alla domanda, se si conosce una data precisa ha risposto: «La primavera finisce il 21 giugno». E la costruzione sta rispettando in pieno quelle che erano le intenzioni del suo progettista l’Archistar genovese Renzo Piano, il quale spiegò che doveva essere «semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole ed assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi».