Genova meta di imprenditori e studenti stranieri

Nonostante la crisi sono tanti coloro che, da altri Paesi dell'Europa e del mondo, scelgono questa città italiana per perfezionarsi negli studi o intraprendere un'attività imprenditoriale
genova piazza de ferrari

Genova piace, la provincia continua ad attrarre persone da varie parti del mondo. E non solo per turismo, ma con la speranza di trovare lavoro. Tiago e Nora, sono sposati da poco, arrivano da Cuzco, in Perù, e cercano lavoro. Brighitte è moldava e fa la badante da due anni, Sebastian, Samio, Hugo e Francisco lavorano sulle navi turistiche, ma abitano a Sampierdarena. Cristiane viene dalla Repubblica Ceca ed è infermiera.

"Genova è splendida, me gusta tantissimo, el sol, el suo mar lindo, la sua popolasion, le sua architectura…" . Si esprime intrecciando italiano e spagnolo Soledad, giovane e vivace colombiana, in piazza della Vittoria mentre cerca di fotografare le tre Caravelle disegnate con i fiori nel giardino. Tanti nomi, tante vite e tante storie arricchiscono la città della Lanterna. Basta leggere i dati che subito ti appare un’immagine multietnica della città.

Nel 2000 erano 16 mila, dieci anni dopo sono 65 mila i “nuovi genovesi”, pari al 7,4 per cento della popolazione, secondo la ricerca del centro studi Medì presentata a Genova a Palazzo Tursi. Incuriosisce il trend in crescita: diminuisce il tasso di incremento della popolazione immigrata, ma non il numero complessivo. Nella provincia di Genova sono presenti persone di 146 nazionalità, così suddivise: il 38,9 per cento proviene dall’America centro-meridionale, il 18,7 per cento dall’Europa centro-orientale, il 15,9 per cento dall’Africa, l’11,3 per cento dai nuovi Paesi dell'Ue, il 10,4 per cento dall’Asia, il 3,6 per cento dall’Ue e l’1,1 per cento da altri Paesi.

Negli ultimi anni sono aumentati, con incidenza maggiore, i rumeni i bulgari, gli ucraini, i cittadini della Federazione Russa, i  moldavi, cittadini del Bangladesh, della Cina, di India e Pakistan. 12.356 sono gli studenti stranieri iscritti negli istituti genovesi nell’anno scolastico 2011/2012, l’11,2 per cento del totale (109.707 studenti). L’età media della popolazione di cittadinanza straniera è di 12 anni più bassa di quella degli italiani. Il volume di affari prodotto da queste persone col loro lavoro in Liguria, produce un reddito complessivo stimato in 195 milioni di euro che dalla Liguria viene spedito ai parenti all’estero: in Sud-America il 40 per cento, nei Paesi europei 27 per cento, in Africa 17 per cento e in Asia il 16 per cento. Pro capite, gli albanesi spediscono in patria 400 euro, cinesi, romeni, ucraini, marocchini 1.000-1.400 euro, mentre 1.800-2.200 euro spediscono in patria ecuadoriani e peruviani. E, fino ai 6 mila euro i senegalesi.

E qui ci vengono in soccorso i dati della Camera di Commercio che precisano che gli stranieri imprenditori sono 8.858, il 7,6 per cento del totale, di questi il 18 per cento è di origine comunitaria e l’82 per cento extracomunitaria. Tra le attività prevalgono il commercio all’ingrosso e al dettaglio, le attività nei settori costruzioni, alloggio e ristorazione e manifatturiero. Questi quattro settori rappresentano l’81 per cento delle attività degli extracomunitari e il 67 per cento dei comunitari. Marocchini, senegalesi e cinesi lavorano soprattutto nel commercio all’ingrosso e al dettaglio; albanesi ed ecuadoriani nelle costruzioni; egiziani e una parte dei cinesi in quello della ristorazione. Nel mondo femminile le imprenditrici straniere più numerose arrivano dall’America (33,7 per cento), dai Paesi dell'Ue (31,1 per cento), dall’Oceania (31,8 per cento), dall’Asia (25,3 per cento), dai Paesi europei che non aderiscono all'Unione (17,23 per cento) e dall’Africa (12,8 per cento). Le attività prevalenti per le imprenditrici sono le attività di alloggio e ristorazione e il commercio. In questo totale non sono conteggiate badanti e colf.

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