GeNova 04
Quando il 28 maggio del ’98 i governi dell’Unione europea indicarono Genova, insieme alla città francese di Lille, quale capitale europea della cultura per il 2004 – nessun’altra città italiana lo diventerà fino al 2019! -, subito si capì di trovarsi di fronte a un’occasione da non perdere: il 2004 doveva divenire una data da ricordare non solo per la valorizzazione della Liguria, ma per una vera rinascita della città di Colombo, che avrebbe potuto e dovuto assumere, anche nel terzo millennio, l’aspetto di un dono per l’Europa e per il mondo. Genova conta 630 mila abitanti. È situata al vertice del Mar Ligure, nel punto più settentrionale del Mediterraneo occidentale, di fronte al santuario dei cetacei. Il lungo nastro urbano della città si snoda per 34 chilometri lungo la costa, da Nervi a Voltri. Il porto ha raggiunto livelli record nel Mediterraneo e a livello europeo. Il clima è temperato (nebbia, neve o gelo si manifestano meno di un giorno all’anno!). Nei secoli, la Superba Signora del Mare – come era chiamata quando tutto il Mediterraneo parlava genovese – aveva tenuto nascoste le sue straordinarie bellezze, mostrando (e solo dopo le celebrazioni colombiane del ’92) quasi unicamente il Porto Antico e l’Acquario: due realtà certamente rappresentative della sua tradizionale vocazione marittima, ma anche fuorvianti. Il capoluogo ligure, infatti, è ricchissimo di storia e di bellezza – chiese, palazzi e musei di notevole pregio sono inseriti in un contesto urbanistico affascinante -, ma è rimasto a lungo ai margini dei circuiti del turismo d’arte. Come la sua gente, la città della Lanterna è poco incline a mostrarsi (se non a chi la ama veramente) e non ha mai ostentato i propri tesori, neanche nelle epoche di maggior potenza e splendore. Ma la situazione sta cambiando. Proprio al termine di una lunga e dolorosa crisi industriale, sono giunti fatti nuovi e notevoli, che hanno attratto cospicui finanziamenti: il 500° anniversario della scoperta dell’America (1992), il Vertice del G8 (luglio 2001), adesso l’Anno europeo della cultura… Essi hanno permesso una significativa riqualificazione urbana: si pensi, ad esempio, al riassetto di numerosi musei (la città ne conta una trentina, ma la vera novità sono i tre nuovi poli, il più grande dei quali dedicato all’arte del Rinascimento e del Barocco genovese, in un contesto urbanistico davvero straordinario, che unisce tra loro alcune delle più belle dimore delle grandi famiglie genovesi) e alla trasformazione di antichi palazzi in centri universitari all’avanguardia. Si tratta per lo più di interventi strutturali, per definizione destinati a conservarsi nel tempo. Per tutto l’anno che ormai volge al termine, si sono così susseguiti appuntamenti riguardanti: arte, scienza, fede, musica, teatro danza e letteratura, festival (ripugnante il logo relativo a questi, che campeggiava in tutta la città), cinema, educazione alla solidarietà, emigrazione, storia, tradizione, territorio, sport, iniziative fieristiche, musei, bi- blioteche, archivi, patrimonio culturale… Quasi 2 milioni di visitatori per circa 200 manifestazioni complessive. Le tre principali direttrici su cui s’è dispiegato il grande progetto di Genova 2004 (GeNova 04) sono state: Genova capitale del mare, con la mostra I transatlantici; Genova città di cultura, il cui fiore all’occhiello è stata la mostra L’età di Rubens, dimore, committenti e collezionisti genovesi; e Genova città contemporanea, la cui grande mostra-evento è Arti&Architettura 1900-2000 (chiude il 9 gennaio 2005). Da un punto di vista economico e in qualche modo anche spettacolare, si può dire che l’evento clou di GeNova 04 sia stato proprio la mostra barocca su Rubens, svoltasi dal 20 marzo all’11 luglio. Un evento definito incomparabile e irripetibile, costato tre milioni di euro. Erano esposte 160 opere per un valore complessivo di 500 milioni, provenienti da musei di tutto il mondo (i visitatori – per lo più donne – provenivano per il 65 per cento da fuori Genova). I convegni internazionali, sia scientifici (neuroblastoma, cancro, cellule staminali…) sia umanistici (il prete-architetto genovese Leon Battista Alberti, la mistica e concretissima donna laica Caterina da Genova dottoressa del Purgatorio…), sono stati oltre 70. Già da qualche anno Genova s’è guadagnata fama mondiale come sede di congressi prestigiosi. L’offerta di strutture è sempre più abbondante, anche se non propriamente a buon mercato: i Magazzini del Cotone al Porto Antico, il Palazzo Ducale, il Teatro Carlo Felice, il Palazzo del Principe e molti grandi alberghi del centro e della Riviera offrono strutture accoglienti per il turismo congressuale, per il quale Genova è ora ai primi posti in Italia. Ma Genova è anche e soprattutto città produttiva. Basti pensare al porto, al turismo e all’industria, con punte di eccellenza nel comparto dell’alta tecnologia, stretti collegamenti al mondo dei servizi avanzati, della ricerca e dell’Università. L’Ateneo genove- se, uno tra i più importanti d’Italia con 11 facoltà, completa, dal punto di vista della formazione, il panorama produttivo della città. Le sue punte di eccellenza si riscontrano nelle facoltà di Ingegneria, Giurisprudenza, Economia e Commercio, Architettura e Medicina. La città è anche sede di importanti Istituti di ricerca a livello nazionale e internazionale. Genova è città della cultura a 360 gradi: possiede un teatro lirico per opera, balletti e concerti (il Carlo Felice), 7 teatri di prosa, 2 ambienti teatrale estivi all’aperto, 57 sale cinematografiche. I 20 principali musei genovesi, cui abbiamo accennato, ospitano importanti pinacoteche, raccolte d’archeologia, architettura, arti figurative, pittura, scultura, arti orientali, storia del Risorgimento, storia navale, scienze naturali e ricerca scientifica. Altre fondamentali strutture culturali sono appunto il Palazzo Ducale, sede di mostre di richiamo internazionale, l’Acquario (visitato ogni anno da 1.250.000 persone) e la Fiera internazionale di Genova, che ospita manifestazioni di rilevanza, come il Salone nautico internazionale (350 mila visitatori all’anno). Genova è sempre più città visibile, se si considera che – dei tre milioni e mezzo di pagine web dedicate a Genova – un milione è stato creato nell’ultimo anno, dedicato a GeNova 04; e che un numero incalcolabile di servizi giornalistici, come questo, o radio-televisivi sono stati pubblicati e trasmessi in tutto il mondo. Genova poi è città dell’educazione alla fraternità. Il Congresso internazionale delle città educative dal titolo Un’altra città è possibile, ad esempio, si inserisce in questo percorso: un incontro sul tema dell’educazione, intesa come opportunità di crescita morale, culturale e sociale dei cittadini, considerata dai genovesi più attenti un’assoluta priorità per le società contemporanee. Il Movimento politico per l’unità, in collaborazione con le Istituzioni cittadine, ha in programma un convegno internazionale sulla fraternità in politica, a conclusione di GeNova 04 (Palazzo Ducale, 15-17 gennaio 2005). Genova ha mostrato, quest’anno, qualcosa di più della sua bellezza e s’è fatta conoscere da una vasto pubblico internazionale come una città a più vocazioni: non solo il porto, non solo il turismo, non solo l’arte la cultura la scienza e la fede, non solo l’industria, ma tutto questo e ancora di più.