Genitori e nonni nell’educazione dei figli
Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. Questo è un antico proverbio africano che ancora oggi è tanto significativo e che ci aiuta a comprendere l’importanza della rete attorno ai bambini. Rete che può essere formata dalla scuola, dagli amici, dai nonni, dai vicini di casa e così via. Tutti ma proprio tutti contribuiscono ad uno sviluppo armonico del bambino. I genitori da soli non possono farcela. Possono entrare in difficoltà sia per questione pratiche (conciliare lavoro, scuola, attività sportive, ecc.) sia su questioni emotive. Non si hanno tutte le risposte per educare ed è fondamentale poter confrontarsi ed aprire un dialogo con altre persone.
Figura importantissima a tal proposito è quella dei nonni. Oggi purtroppo non sono rari i casi in cui si è distanti dalle proprie famiglie d’origine e quindi le occasioni di scambio tra nonni e nipoti sono molto rare o sono relegate quasi esclusivamente a quelle poche volte nel corso dei mesi.
Quando nell’accudimento dei figli sono molto implicati anche i nonni, invece, è da una parte una grande risorsa, dall’altra però la situazione può complicarsi. Possono crearsi dei veri e propri conflitti che a volte possono contribuire a creare un clima di tensione all’interno dell’ambiente domestico ed alla fine tutti possono risentirne, compresi i bambini. Quali sono allora delle semplici piccole linee guida che sarebbe importante seguire?
Innanzitutto, diciamo che la responsabilità educativa dei figli è primariamente dei genitori. Quindi sarebbe buona norma che i nonni si adeguassero per quanto possibile alla linea educativa dei genitori. Questo sia per preservare l’importante coerenza educativa fondamentale di cui abbiamo già parlato in precedenti articoli, sia per evitare che possano crearsi giochi di potere tra nonni e genitori che contribuiscano a costruire un clima di tensione. Adeguarsi non significa però annullarsi e non poter esprimere come nonni i propri aspetti più creativi ed individuali nell’educazione di un nipote.
Sarebbe buono adeguarsi sulle cose fondamentali di base (orientamento religioso, regole imprescindibili di base, ecc.), ma sul resto anche il genitore deve avere il buon senso di lasciare ai nonni il proprio spazio di azione. Spesso i genitori possono preoccuparsi che il nonno faccia prendere al figlio delle cattive abitudini, che possa “viziare” il nipote, che poi il bambino perda di vista la normativa di base.
Non è così: in primis i bambini sono molto bravi a comprendere quando e con chi possono fare delle cose e quando invece è giusto non farle, comprendono il senso delle “eccezioni” e non è necessario trincerarsi dietro ad una infruttuosa rigidità. In secondo luogo, dato che lo stampo educativo lo daranno i genitori, non sarà quella volta in cui viene fatta un’eccezione che arrecherà dei problemi al bambino: non è quello che contribuirà a viziarlo oppure a non fargli percepire il giusto peso delle regole.
Da un punto di vista relazionale ed affettivo i nonni possono rappresentare un’importante risorsa. In situazione problematiche e di difficoltà possono diventare un vero e proprio punto di riferimento per i nipoti, e possono realmente sostenere le neo-famiglie che faticosamente fanno fronte ai tanti impegni quotidiani. Parallelamente il rapporto con i nipoti può essere per i nonni stessi un’importante risorsa: può infatti fargli sperimentare nuove competenze, abilità e nuove esperienze in una fase della vita in cui magari le vecchie responsabilità come ad esempio quelle lavorative, sono state accantonate.
Si può essere quindi un dono prezioso gli uni per gli altri, a patto di lasciare spazio alla specificità di ciascun ruolo, senza voler sostituirsi nell’educare, nel dare regole. Impostare un rapporto di collaborazione reciproca e soprattutto di dialogo. Un dialogo autentico che lasci spazio anche ad eventuali chiarimenti laddove dovessero sorgere delle incomprensioni. Solo così si potrà essere risorsa fondamentale gli uni per gli altri e si potrà contribuire alla strutturazione di quel villaggio così importante per il bambino.
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