Genio del cristianesimo

Stralci da un articolo de Il Corriere della Sera sull’Opera Omnia la grande impresa editoriale di Città Nuova editrice.
Opera Omnia S.Agostino

Complice la fiction per Rai Uno, si torna a parlare di S. Agostino.  Lo fa Armando Torno in un articolo apparso il 28 gennaio sul quotidiano Il Corriere della sera in cui elogia l’impresa dell’Opera Omnia, nei formati cartaceo e on-line, che vede impegnate sia l’editrice Città Nuova che la Nuova Biblioteca Agostiniana.

 

Dall’articolo di Armando Torno, del Corriere della sera di giovedì 28 gennaio 2010:

«La casa editrice Città Nuova, promotrice dell’iniziativa (gli scritti di S. Agostino in rete, ndr), ha da poco terminato la pubblicazione completa del testo e della traduzione in oltre 70 volumi; ora sono in corso gli indici e le opere attribuite. Ci saranno poi i complementi iconografici e altro che è allo studio. È una mole di oltre 50 mila pagine, che ha coinvolto più di ottanta studiosi. Per farsene un’idea, Agostino è come se avesse scritto 100 volte la Divina Commedia con le necessarie chiose e 300 volte I Promessi Sposi. In questo oceano di cultura le celebri Confessioni assomigliano a una capocchia di spillo.

Non è esagerato credere che Agostino sia il genio del cristianesimo: nei suoi scritti è passata quasi ogni idea della Chiesa e le sue pagine hanno filtrato il patrimonio antico. È altresì vero che l’immensa opera del santo ha lasciato traccia in Heidegger o Einstein, ha ispirato Lutero e anche molta Riforma cattolica… Dunque, Agostino online. Abbiamo incontrato, per meglio focalizzare l’evento, Remo Piccolomini, attuale direttore della Nuova Biblioteca Agostiniana, Franco Monteverde, redattore dei volumi nonché artefice degli indici, e Lorenzo Boccanera, ingegnere elettronico di Tolentino, curatore tecnico del sito. All’indirizzo www.augustinus.it è possibile scegliere, oltre l’italiano, anche l’inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco. Vi sono due motori di ricerca che consentono una navigazione nel testo simile a quella che Google propone con le notizie. Il tutto si va perfezionando e arricchendo di giorno in giorno: partito nel 2000, nel 2005 si è arrivati a 100 mila contatti; per quest’anno se ne prevedono 3 milioni (tra l’altro non si dimentichi che, sino al 1986, le opere di Agostino venivano stampate dall’editrice Città Nuova in piombo).

Se Lorenzo Boccanera si considera un “amanuense moderno”, Franco Monteverde legge e rilegge continuamente l’opera del santo. Ha cominciato a costruire gli indici con i mitici foglietti e gli schedari sul tavolo (come facevano i catalogatori sino a qualche lustro fa) e ora procede con gli strumenti più avanzati. Non ha dubbi: “Agostino sa spiegare le grandi verità della fede anche agli analfabeti. È sempre sorprendente, anche se lo si rilegge più volte. E poi attira e conduce con amore chi lo interroga, quasi prendendolo per mano”.

Remo Piccolomini, che ha raccolto la grande eredità di Agostino Trapè − fondatore del progetto editoriale nel 1954 e uno dei grandi studiosi del Padre della Chiesa − confida: “Agostino non è un autore qualsiasi. In lui si trova tutto: c’è il giovanotto che conosce un’esistenza brillante e c’è il santo; è un cittadino del mondo e non soltanto un colto, inoltre è moderno perché le sue pagine lo fanno sentire ancora vivo nelle idee. Papini sosteneva che è uno degli uomini che non riescono a morire».

Va detto che l’impresa di Città Nuova non ha eguali al mondo. Gli spagnoli hanno tentato qualcosa di analogo, ma l’edizione della Bac (Biblioteca de autores cristianos) manca di sussidi, indici, non prevede l’iconografia e la cura non può certo gareggiare con l’incredibile apparato di note che si trova nell’italiana. Inoltre l’Agostino online sta offrendo suggerimenti: si può capire qual è l’argomento più cercato e quello che vale la pena approfondire per la sua attualità, si possono organizzare controlli sull’opera che mai furono possibili con la sola memoria umana e si riescono perciò a chiarire non pochi punti dell’immenso lascito. Che è importante per la teologia, filosofia, storia e letteratura, senza contare che nemmeno la politica può permettersi il lusso di ignorarlo…».

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