Disabili sul palco
Sabato pomeriggio al Mandela Forum si è tenuto un recital dal titolo Campus-The Musical cantato dal Gen Rosso insieme ad oltre ottanta disabili, “grandi e piccoli”. Un migliaio di spettatori.
Il titolo della iniziativa è “Abbattere le barriere”. Un titolo forte, perché le barriere le sperimentiamo dentro e fuori di noi, dalle strade sconnesse agli scalini, a tutto ciò che si pone come ostacolo alla nostra vita e alla vita di tutti.
Si sono mosse molte associazioni, ma soprattutto si sono mosse le persone, soprattutto si sono mossi i disabili, che hanno accettato la sfida di non essere spettatori, ma protagonisti.
Tutto è iniziato la mattina di sabato, con le prove delle persone disabili insieme al Gen Rosso. Con le loro carrozzine, con i loro assistenti, le persone disabili, di tutte le età hanno cominciato a cantare insieme, a muoversi insieme, a gioire insieme, a seguire i tempi della musica, a seguire le indicazioni del regista, per narrarli poi con il loro cuore e la loro vita.
Per la prima volta, forse, al Mandela Forum, grande palazzo per le manifestazioni pubbliche, per i concerti, per i dibattiti, per gli eventi sportivi, le persone disabili non sono stati degli spettatori, ma dei veri protagonisti. Non si è fatto un concerto per i disabili, ma di disabili, che insieme ad un gruppo di cantori professionisti, hanno cantato la vita, con i suoi valori di unità e di fraternità.
È avvenuta come una rivoluzione copernicana: dalle persone disabili come oggetti, alle persone disabili come soggetti, come protagonisti, sul palco della vita, della canzone del cuore.
Bisognava vedere, sabato, la forza dei loro gesti, la gioia delle loro voci. Finalmente erano protagonisti e non solamente spettatori, seppure spettatori interessati.
Il merito di tutto questo è Antonia, infermiera in rianimazione, che ha convocato persone e associazioni e ha posto loro la sfida: di fare non solamente qualcosa per i disabili, ma di creare le condizioni, perché le persone disabili diventassero protagoniste dello spettacolo. E protagoniste della loro vita.
Una sfida, che è stata vinta. Persone ed associazioni si sono messe a disposizione, hanno accettato di fare un passo indietro, perché le persone disabili fossero davvero i signori della scena, di tutta la scena.
Sabato sono stati davvero i protagonisti. Penso ai quattro piccoli bimbi del Comune del Mugello, con le loro straordinarie mamme, in primissima fila sulla scena, testimoni di tenerezza e di una fraternità, che esce dalla retorica per parlare al cuore di ciascuno.
Penso alla signora il cui marito e i due figli sono affetti da una malattia molto rara. Ogni persona disabile ha rappresentato un vero appello alla vita condivisa. Tutti in scena, entrando tramite una grande pedana e con l’impegno dei loro assistenti. E tutti a cantare e a ballare.
Nessuno è stato escluso da questo straordinario palcoscenico, a nessun titolo. E il pubblico in platea (circa un migliaio di persone) ha dialogato con questo singolare e unico gruppo di attori.
Per una volta i cantori del Gen Rosso hanno fatto un passo in dietro e hanno imparato da questi straordinari maestri di vita, che davvero il canto viene dalla vita, ne impara le note, ne grida le parole.
Nelson Mandela dal cielo è stato felice che il palasport di Firenze, dedicato alla sua memoria, fosse riempito da persone disabili, per le quali aveva pensato ad un ministero a posta, sapendo benissimo che la vera e grande politica è abbattere le barriere materiali, culturali, spirituali, che imprigionano le persone e in particolare le persone disabili.
Questo miracolo è avvenuto a Firenze, al Mandela Forum. Davvero grazie alle persone disabili, l’impossibile è diventato possibile.