Gelmini nell’occhio del ciclone
Contro
Vorrei che Città nuova dicesse la verità, le cose come stanno. Non preoccuparsi se qualcuno è a favore della Gelmini e poi magari si offende. Che modo di fare informazione è? E come su questo, su tutti gli argomenti! Una cosa è cercare il positivo in tutti, un’altra è dare l’impressione di dover compiacere il potere. Un colpo al cerchio ed uno alla botte e così non ci sbagliamo. Non riesco sinceramente a trovare proprio niente di positivo in questa legge sulla scuola. Anche le presunte assunzioni fatte in tempi lontani per motivi elettorali… ma se la scuola è piena di precari! Dove sono le assunzioni in esubero? Stamattina ho letto un testo, forse un po’ specialistico, che dimostra che il Piano programmatico non corrisponde alla legge e i regolamenti non corrispondono al Piano. Quattro pagine di incongruenze. Materia sufficiente per dare corso a ricorsi. Sono partiti male con la legge e hanno continuato peggio. Un gran pasticcio. Una confusione totale. Nessun dirigente scolastico è in grado di dire cosa potrà fare e garantire l’anno prossimo, né per le classi prime, né per le classi successive. Le famiglie che devono iscrivere i bambini sono veramente in difficoltà. Antonella Ferrucci
Pro
A coloro che si scandalizzano del maestro unico alle elementari, vorrei ricordare che molti di noi (e di loro) hanno goduto di questo metodo formativo che definiscono obsoleto, ma ci possiamo tutti considerare ben formati culturalmente e attenti al valore delle cose tanto quanto coloro che invece hanno beneficiato del metodo da loro definito più avanzato, quello con più docenti. Come inciso è buffo constatare come molti di quelli più critici verso la riforma siano gli stessi che poi non lesinano critiche ai ragazzi di oggi (ovviamente formati secondo il pluralismo tanto decantato). Il problema vero della scuola è che manca un progetto educativo, in cui tutti (maestri e genitori insieme) si pongano l’obiettivo di creare degli Uomini con la U maiuscola (mi piacerebbe dire uomini nuovi, ma al momento sarebbe chiedere troppo). Maestri e genitori ciascuno con chiari tanto i diritti che i doveri necessari per raggiungere l’obiettivo comune e senza voler tirare l’acqua al proprio mulino ideologico, come purtroppo invece sperimentato nell’insegnamento di tante discipline scolastiche. Guarda caso nelle situazioni in cui, per buona volontà dei singoli, questa sinergia e comunione di intenti si crea, i ragazzi vengono fuori con una marcia in più, indipendentemente dal numero di insegnanti, dal numero di ore spese sui banchi o dal tipo di organizzazione scolastica. Massimo Cardaci
Abbiamo affrontato il tema della riforma Gelmini varie volte e continueremo a farlo in futuro. Lo sforzo è quello di dare voce ai diversi punti di vista, con spazio all’informazione ma anche alle motivazioni ideali che stanno dietro ogni posizione, in modo che il lettore possa farsi un’opinione ragionata. E perciò ringraziamo sia Antonella Ferrucci che Massimo Cardaci, di cuore. Non abbiamo interesse a compiacere il potere: per fortuna Città nuova non ha mai avuto questo problema. Piuttosto vogliamo scommettere sulla buona fede delle persone, mettendo in luce il positivo ovunque esso sia, senza posizioni ideologiche preconcette, e verificando poi a posteriori i frutti concreti che nascono (o che non nascono). È un esercizio periglioso, ma indispensabile per una rivista come la nostra. La redazione