Gaza, situazione insostenibile

Tra le macerie una donna palestinese attende.
Gaza

Una settimana appena dopo i gravi fatti accaduti sul mare di fronte a Gaza, dove navi turche che trasportavano aiuti alimentari e pacifisti di diverse nazionalità è stata attaccata e sequestrata dalle forze speciali israeliane, con morti e feriti, una discussa commissione d’inchiesta internazionale sta indagando sulla dinamica degli avvenimenti. Intanto un incontro si è tenuto alla Casa Bianca fra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e quello palestinese Abu Mazen, mentre un analogo incontro con l’israeliano Benjamin Netanyahu è stato rinviato.

 

La gravità delle circostanze ha certamente favorito il buon esito del confronto tra i due presidenti, avendo entrambi cercato di «trasformare una tragedia – ha detto Obama – nell’occasione per migliorare la vita di Gaza» e per «ribadire l’intenzione – ha detto Abu Mazen – che noi palestinesi abbiamo a cuore di vivere in coesistenza con Israele». Ma entrambi gli interlocutori hanno convenuto sull’impossibilità di tollerare oltre una situazione umanitaria, politica e sociale insostenibile.

Nel frattempo è stato allentato il blocco dei convogli di generi alimentari, mentre permane l’embargo per i materiali da costruzione, indispensabili per riparare i danni prodotti dai bombardamenti israeliani.

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