G8, religioni e terremoto
Fra le varie delegazioni ufficiali che hanno recentemente visitato L’Aquila, è passato inosservato un gruppo singolare: una buddhista giapponese, un ortodosso russo, un luterano norvegese, due cattolici italiani ed una coreana. Un microcosmo religioso riunitosi in vista del convegno per leader religiosi che dal 2006 anticipa quello dei G8 (Mosca, Colonia e Sapporo).
La sosta nei luoghi colpiti e l’incontro con la gente di una delle tendopoli sono stati il cuore della preparazione del summit. L’intesa è stata immediata. «In trent’anni di lavoro in unità di crisi per calamità naturali in giro per il mondo – ha commentato il luterano norvegese – non ho mai visto un campo così ben organizzato». La gente si è aperta a confidenze. Come la signora Giuliana, che non ha potuto trattenere le lacrime e sottolineare che di politici in quel campo non se ne erano visti. “Non dimenticateci”: è il mandato per i leader religiosi che verranno qui. Dei politici pochi si fidano, ma dai capi delle fedi non si può restare delusi.
Il 16 ed il 17 giugno i leader religiosi di diverse fedi e vari Paesi, si raduneranno in effetti a Roma per una riflessione sui grandi nodi mondiali. Anche loro, come i politici, si metteranno in viaggio per L’Aquila, dove si fermeranno “in pellegrinaggio” per un mattinata intera.