Il futuro dell’Europa: incontro tra le Chiese europee e l’Europarlamento
Il Cardinale Jean-Claude Hollerich SJ e il Rev. Christian Krieger, rispettivamente presidenti della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE) e della Conferenza delle Chiese Europee (CEC) hanno incontrato Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo, per discutere la relazione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa, che si è recentemente chiusa, ma anche della guerra in corso in Ucraina e l’attuazione dell’articolo 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che prevede proprio un dialogo aperto, trasparente e regolare tra le istituzioni dell’Unione europea (Ue), le Chiese europee e le associazioni o comunità religiose.
La Conferenza sul futuro dell’Europa è formalmente finita ma, in realtà, essa ha aperto delle prospettive di riforma delle istituzioni europee con l’organizzazione di fora permanenti di aggregazione dibattito tra i cittadini e i portatori d’interessi: quei panels dei cittadini europei che hanno funzionato benissimo nel corso della Conferenza sul futuro dell’Europa. I rappresentanti delle Chiese europee hanno espresso la volontà di sostenere risultati concreti che ne discendono e di essere pronti a «contribuire ulteriormente ai lavori della Conferenza, soprattutto nel contesto dell’empowerment dei giovani e la riduzione della distanza tra i cittadini e le istituzioni dell’Ue».
Durante l’incontro è stata discussa anche la questione della guerra russa in corso contro l’Ucraina, sottolineando il ruolo delle Chiese e delle comunità religiose nel sostenere la popolazione locale sofferente, nonché i profughi che arrivano nei Paesi dell’Ue. In vista dei rinnovati sforzi per porre fine alla guerra, la delegazione delle Chiese europee ha sottolineato che «la verità e la giustizia sono condizioni preliminari per una pace duratura in Europa».
Sia il cardinale Hollerich che il reverendo Krieger hanno sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo e un’interazione costruttivi con le istituzioni dell’Ue, in linea con l’articolo 17 del TFUE, che, secondo la Comece e la CEC, «dovrebbe essere basato sui contenuti e affrontare efficacemente i punti chiave di priorità Iniziative Ue». I due leader religiosi si sono detti «grati per il caloroso benvenuto e lo scambio aperto con la presidente Metsola, che ci ha ascoltato attentamente». Secondo Krieger, «nel complesso, è stato un incontro che onora lo spirito di dialogo aperto previsto per le Chiese e le comunità di fede nell’articolo 17 del TFUE».
In questo contesto, la delegazione delle Chiese europee ha lanciato l’idea di istituire un Consiglio delle religioni e dei leader religiosi europei per rafforzare il dialogo tra le comunità di fede e le istituzioni europee, la cui prima riunione dovrebbe tenersi nel novembre del 2022 ed alla quale è stata invitata per l’appunto la presidente Metsola.
Al termine dell’incontro, il presidente della COMECE ha espresso le preoccupazioni della Chiesa cattolica per il modo in cui la questione dell’aborto viene trattata a livello comunitario, sostenendo che «il tentativo di vedere l’aborto come un diritto fondamentale, non solo va contro il rispetto della dignità di ogni essere umano, che è uno dei pilastri dell’Ue, ma mette in grave pericolo anche il diritto alla libertà di religione, di pensiero e coscienza e la possibilità di esercitare l’obiezione di coscienza».
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