Furti a ripetizione negli asili di Palermo

I ladri, come le malattie trascurate, ritornano. Specialmente se non si apportano migliorie alle misure di sicurezza. È il caso dell’asilo nido comunale F. Morvillo di Palermo, dove i ladri sembrano “di casa”. Il parere di Antonino D’Agostino, esperto di sicurezza sui luoghi di lavoro
asilo

Ci sono asili della Sicilia che alle volte vengono presi di mira più delle banche. Parrebbe un eufemismo, ed invece è pura verità. Se fosse solo per la mancanza di lavoro e per fame (tant’è che rubano soprattutto i generi alimentari), si potrebbe anche essere misericordiosi. Ma quando la situazione diventa paradossale, come quella dell’asilo nido comunale Francesca Morvillo di Palermo dove sono entrati più di cinque volte, quando è il Comune a non porre rimedio a quest’assurda barzelletta (provvedendo per es. a cambiare le toppe delle porte, avendo i malfattori prelevato il mazzetto delle chiavi addirittura un anno fa, o mettendo sistemi di videosorveglianza, come più volte evidenziato e richiesto dall’amministrazione della scuola), cosa deve pensare un genitore insofferente dinanzi alla notizia dell’ennesimo furto, dinanzi alla scena sempre uguale dei Carabinieri che arrivano mesti, prendono atto della vicenda, e “arrivederci, e grazie”?

 

Per tutti i genitori, anche di altre regioni d’Italia, che si sono trovati a vivere simili situazioni, abbiamo approfondito la questione con Antonino D’Agostino, esperto e docente in materia di Sicurezza nei luoghi di Lavoro, iscritto all’Albo dei giornalisti di Sicilia e all’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese (PA).

 

Quali sono i soggetti coinvolti nella sicurezza sui posti di lavoro, nel caso di specie in asilo?

La sicurezza sui luoghi di lavoro coinvolge una pluralità di soggetti e il concetto di sicurezza si estende, oltre ai luoghi di lavoro, all’ambiente circostante e, quello relativo ai lavoratori, ai cittadini. L’organigramma aziendale della sicurezza coinvolge oltre al datore di lavoro, elemento principe, altre figure quali il Dirigente, il preposto, i lavoratori ed altresì il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, gli addetti alle emergenze, il Medico Competente, ove presente, il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Tutti partecipano alla valutazione dei rischi che verrà riportata nel documento apposito. L’asilo non si differenzia da qualsiasi altra struttura. Il datore di lavoro coadiuvato dagli soggetti sopra indicati effettuerà la valutazione dei rischi esistenti sul luogo di lavoro ed adotterà le procedure di prevenzione e protezione.

 

Rientra nelle loro competenze lavorare in “ottica preventiva” per evitare eventuali danni alla struttura, causabili ad esempio da ripetuti furti nella stessa?

Ritengo che rientri nelle competenze di ogni datore di lavoro effettuare una valutazione dei rischi quanto più calzante al dettato di cui all’art.15 del D.lgs. 81/08 ss.mm.ii. (misure generali di tutela), in considerazione del fatto che i malfattori per accedere effettuano effrazioni o rompono vetri,  pertanto quei luoghi di lavoro alla ripresa delle attività lavorative presentano criticità in ordine alla sicurezza.

 

A chi compete vigilare affinché non si verifichino più eventi del genere?

La vigilanza sul patrimonio è dello Stato che la esercita attraverso le forze di Polizia. Ad ogni modo, se nell’asilo fosse presente un sistema di allarme e di video sorveglianza potrebbe essere un deterrente per malintenzionati e le eventuali riprese potrebbero aiutare gli inquirenti ad identificare i malfattori.

 

È ammissibile che per mesi chi di competenza non abbia cambiato le toppe delle porte?

Il dirigente scolastico o comunque chi ha la responsabilità dell’immobile valuta in proprio le azioni da intraprendere confrontandosi con i criteri e le risorse della propria amministrazione. La sostituzione delle chiusure delle porte si rende, sicuramente, necessaria laddove siano state portate via le chiavi e quindi di fatto si ha la certezza che ignoti hanno la possibilità di introdursi nell’asilo a loro piacimento e senza nessuna effrazione perché appunto in possesso delle chiavi.

 

I responsabili per la sicurezza o gli insegnanti che responsabilità hanno?

Sulla situazione rappresentata nessuna poiché già nota al datore di lavoro. In linea di massima devono informare il datore di lavoro di ogni fatto o cosa che muti, o quando è necessario integrare la precedente valutazione dei rischi.

 

I genitori che possono fare?

Certamente potrebbero segnalare agli organi comunali l’opportunità di adottare una maggiore azione di vigilanza passiva e alle forze dell’ordine e alla Prefettura una richiesta di maggiore vigilanza attiva.

 

Dopo reiterate richieste, inevase, inoltrate al Comune riguardo l’istallazione dei sistemi di videosorveglianza la competenza, infine, a suo avviso passa alla Prefettura?

Ritengo di no.

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