Furetti, conigli e cavie in amore…
I furetti diventano sessualmente maturi a circa 5-9 mesi di età, cioè solitamente durante la primavera dell’anno successivo alla loro nascita. Il ciclo riproduttivo di tali animali, infatti, come per la gatta, è fortemente influenzato dalle ore di luce di una giornata. La furetta rimane in calore finché non si accoppia o fino al termine della stagione riproduttiva (che solitamente va da marzo a ottobre nelle zone temperate). I furetti si riproducono per circa 3-4 anni. L’incontro tra la coppia deve avvenire nella gabbia del maschio e i due vanno lasciati insieme per non più di due giorni durante il calore.
Dopo il parto il calore ritorna poco dopo lo svezzamento. Se, invece, l’accoppiamento non è andato a buon fine si verifica una pseudogravidanza, che dura quanto una gravidanza: circa 40 giorni, ed è caratterizzata da un comportamento particolarmente materno nei confronti dei proprietari, di altri furetti o anche di giocattoli. Se non vogliamo che i nostri furetti si riproducano è consigliabile sterilizzarli. Così i maschi diventano più tranquilli, si riduce il loro intenso odore corporeo e viene limitata la loro necessità di marcare il territorio; per le femmine che non si accoppiano viene scongiurato il pericolo di una grave malattia detta iperestrogenismo, caratterizzata da alti livelli nel sangue di estrogeni, malattia che, se non diagnosticata in tempo, può condurre a morte l’animale anche in tempi brevi. Per evitare l’instaurarsi di tale grave patologia le furette vanno fatte accoppiare oppure sterilizzate.
Tra i 4 e i 7 mesi di vita, sia le femmine che i maschi di coniglio raggiungono la maturità sessuale, ma la riproduzione non è consigliata prima degli 8 mesi nella femmina per evitare i rischi correlati a parti difficili. Gli animali possono accoppiarsi in qualunque momento dell’anno, non avendo un vero e proprio ciclo estrale, bensì un periodo di recettività di 7-10 giorni seguito da 1-2 giorni in cui non sono disposte all’accoppiamento. I mesi più favorevoli restano quelli della primavera e dell’estate. L’incontro tra i due può avvenire con gli animali liberi in casa, o inderogabilmente nella gabbia del maschio. La femmina di solito si mostra aggressiva e territoriale fino al momento opportuno per l’accoppiamento. Solo allora accetterà il maschio. Anche in questa specie, come nel gatto, l’ovulazione è indotta dall’accoppiamento e se il rapporto non è fecondo la coniglietta può andare incontro a pseudogravidanza. Se non si intende far accoppiare gli animali, sia le femmine che i maschi andrebbero sterilizzati per evitare atteggiamenti aggressivi, marcature della casa con feci ed urine nonché sbalzi di umore. L’intervento va fatto non prima dei 3 mesi e mezzo nel maschio e dopo i cinque-sei mesi nella femmina.
Le cavie sono animali molto precoci, in grado di riprodursi già a pochi mesi. Il maschio, infatti, comincia a montare già ad un mese di vita benché sia fertile a partire dai 2 mesi di età e le femmine sono mature già ad un mese e mezzo. Per questo motivo andrebbero sempre allontanati i nuovi nati già ad un mese di età. Nonostante la notevole precocità, è consigliabile non fare accoppiare gli animali prima dei 3-4 mesi e non prima che la femmina abbia raggiunto un peso di 600-700 grammi. Viceversa andrebbero evitati gli accoppiamenti nelle femmine di più di 7-8 mesi di età che non abbiano mai partorito, perché il loro bacino, essendo ormai completamente ossificato, al momento del parto non permetterebbe il passaggio dei piccoli. Il ciclo estrale nelle cavie dura circa 2 settimane ed il calore 24- 48 ore, anche se il momento propizio per l’accoppiamento si riduce a 6-11 ore.
Dopo il parto può presentarsi ancora un estro e se nei dintorni c’è un maschio ci sono buone probabilità che la cavia resti ingravidata anche durante l’allattamento. Per evitare, quindi, che una cavia vada incontro a gravidanze ogni 60-70 giorni circa, debilitando notevolmente la femmina, è bene separare quest’ultima dai maschi (anche dai propri figli di 1 mese di età, come si accennava prima) e lasciarla riposare almeno 2-3 mesi prima di un nuovo accoppiamento. L’ideale sarebbe non superare le 3 gravidanze all’anno. Se le cavie da far accoppiare non si conoscono è consigliabile procedere con cautela per evitare lotte, facendo conoscere i due animali che vanno posti nella stessa gabbia, ma separati da una grata metallica. Dopo qualche giorno si può procede con un primo tentativo a farli incontrare togliendo il divisorio. Se gli animali si accettano possono essere lasciati insieme finché si accoppiano, altrimenti vanno separati di nuovo e fatto un ulteriore tentativo, l’ultimo, in un secondo momento. Se non abbiamo intenzione di avere dei cuccioli di cavia è possibile crescere insieme, abituandoli da piccoli, due cavie dello stesso sesso oppure sterilizzarli e permettere la promiscuità.
A cura della dott.ssa Letizia D'Avino, Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli