Fumetti ingannevoli
Sono rimasta colpita dalla lettura di un fumetto regalato alla mia bimba di sei anni. Si tratta di Witch, una pubblicazione della Walt Disney. Sfogliando, mi sono accorta che il messaggio che porta è davvero subdolo: si invitano le ragazzine ad imitare le loro eroine streghette a suon di rituali magici. Si legge in un oroscopo: L’animale che ti porta fortuna in questo periodo è la capra: tieni una sua foto (o un disegno) nello zaino e sarai decisa e irremovibile come lei. Cosa ne pensate?. Manuela – Roma La rivista che lei si è trovata a sfogliare, firmata da una delle multinazionali che un tempo rassicuravano di più i genitori per la serietà professionale, si rivolge ad un pubblico di ragazzine preadolescenti. È occupata per la maggior parte da una lunga storia a fumetti narrata a puntate. Protagoniste cinque studentesse che, dalle iniziali dei loro nomi, decidono di chiamarsi W.i.t.c.h (strega). Esse, grazie ai loro poteri magici, devono difendere la terra dalle creature del metamondo. A questa storia, dove la distinzione tra bene e male non è comprensibile, si aggiungono delle rubriche che, effettivamente, come lei ha notato, hanno sapore esoterico. Il 13 del mese – dice, per esempio, l’oroscopo a ciascun Ariete – scrivi su un foglietto rosso il nome del ragazzo che ti piace tantissimo, tempo una settimana e la situazione migliorerà. Non sono poche le riviste che propongono comportamenti superstiziosi, sfruttando l’interesse dei giovani per il mondo magico, da sempre esistito, ma esploso in massa dopo il successo di Harry Potter. L’idea di fondo che accomuna molte pubblicazioni è che la magia sia utile, benefica, e reale: si può imparare e mettere in pratica per controllare le situazioni e le persone, così da essere in armonia ingannevoli con se stessi, con gli altri, e in sintonia con l’Universo intero. Le suggerirei di parlare con sua figlia smitizzando le varie proposte e aiutandola a discernere tra fantasia e realtà. Secondo lo studioso Carlo Climati, l’occultismo è uno dei fenomeni giovanili più diffusi. È il trionfo – spiega – della cultura del non impegno, del voglio tutto e subito senza sforzarmi. Invece di lottare per raggiungere un obiettivo, si sceglie la strada dell’amuleto. Quali le cause? Un forte desiderio di comunicare e di vincere la solitudine, situazioni familiari difficili, incertezze sul futuro. Oltre a questo si costata la quasi scomparsa dell’elemento religioso nelle famiglie: la fame dello spirito di ogni essere umano spinge i ragazzi a diventare schiavi della superstizione, proprio nell’era della scienza e della razionalità. Come raggiungere l’armonia che si esalta e si promette ai ragazzini? Certamente non percorrendo la strada dell’alienazione dal presente, ma imparando ad affrontare la realtà. Non si può essere felici, se non sentiamo di avere un valore per noi e per gli altri. Ma è necessario distinguere ciò che è bene da ciò che è male, diversamente da quanto vuol lasciar credere la filosofia relativista di cui sono inzuppate queste riviste. La creazione magica è un’esigenza psicologica del bambino anche per compensare situazioni frustranti, successivamente deve venir assorbita dal pensiero razionale. Crescendo, occorre imparare sviluppare le proprie potenzialità, esercitare la volontà e costruire il senso di responsabilità. In una parola, occorre imparare ad amare. E quale il luogo migliore per farlo, se non nel clima di amore e di impegno, quale è quello della famiglia?