Fratelli d’Europa

Era come fossimo stati con voi a Stoccarda. Commovente . L’impressione di Chris, di Malta, al termine della trasmissione in diretta della giornata Insieme per l’Europa, l’avrebbero potuta far propria uomini e donne dei 163 luoghi pubblici in tutta Europa – dal Campidoglio alla Aula Magna dell’Unesco a Parigi, e a quella del Consiglio ecumenico delle chiese a Ginevra -, in cui si è voluta vivere in diretta la giornata. Senza poi calcolare le migliaia di incontri spontanei, attorno a un televisore o a uno schermo di computer, nei soggiorni di case private, in sale parrocchiali, in aule scolastiche. E senza prendere in conto quanto è avvenuto nei continenti extraeuropei, che hanno visto collegate 35 grandi città. Ci è parso utile raccogliere notizie e commenti da alcuni luoghi significativi per l’Europa tratteggiata a Stoccarda, un’Europa che va oltre i confini attuali dell’Unione. Francia. La trasmissione da Stoccarda nell’aula dell’Unesco, è stata una delle poche manifestazioni organizzate a Parigi in occasione dell’allargamento dell’Unione europea. Erano presenti membri di undici movimenti, politici e delegati di diverse chiese. Il collegamento con Stoccarda era two-ways, e così anche nella città tedesca si è potuto seguire in diretta il messaggio del sottosegretariato generale alla cultura dell’Unesco. A Strasburgo, invece, nella sala Robert Schuman del Parlamento europeo è stato proiettato il 9 maggio un ampio riassunto di Insieme per l’Europa dinanzi a un nutrito parterre di autorità. Malta. La trasmissione era inserita nei festeggiamenti per l’entrata nell’Unione europea del paese. Duecento e passa persone erano presenti, tra cui i massimi esponenti dei partiti di Malta. Toccante il momento della presentazione degli organizzatori: i Carismatici cattolici, il movimento Museum, l’Azione cattolica locale e i Focolari. Austria. A Graz il presidente della provincia, Wolf Rauch, presente alla trasmissione, è rimasto colpito dal fatto che si usino i mezzi di comunicazione più sofisticati per la promozione di valori europei positivi. A Vienna padre Kuller, di Schönstatt, dice: È una pietra miliare del risveglio ecumenico e carismatico. Se viviamo come è stato detto oggi, l’Europa diventerà un modello di convivenza per il mondo intero. A Linz commenta invece Eser Zecheria, incaricato nella comunità musulmana austriaca per il dialogo coi cristiani: Come musulmano firmo ogni frase della dichiarazione finale, e tutto ciò che è stato detto. Siamo fratelli, dobbiamo andare avanti insieme e amare tutti, come ha detto anche il profeta. Svizzera. Sei movimenti e comunità hanno preparato la trasmissione nella cittadella dei Focolari a Baar: Marriage Encounter, la Comunità delle beatitudini, il Rinnovamento nello Spirito, le suore evangeliche dell’Alleanza di diaconia di Ländli e i Focolari. In un paese che non fa parte dell’Unione, la trasmissione ha dato coraggio e speranza per un’Europa della quale anche noi ci sentiamo di far parte. A Ginevra, è al Consiglio ecumenico delle chiese che avviene il collegamento, presenti tra gli altri decine di personalità del mondo ecumenico, politico e delle Ong. Commenta il teologo Lukas Vischer: Quale potenza e quale passione! Da questa giornata viene una grande speranza. Mentre Marie-Françoise Charrin, dell’alto commissariato Onu per i diritti dell’uomo: Questa Europa unita, con un’anima, un cuore e due polmoni, guarirà le piaghe dei conflitti. Irlanda. A Dublino, l’arcivescovo Martin ha parlato di Maria il cui manto accoglie e protegge i popoli europei. Riconoscendo il ruolo dei movimenti nella chiesa, ha incoraggiato i 300 presenti ad essere fedeli al loro impegno preso a Stoccarda. Belgio. A Namur un politico disilluso, che voleva abbandonare il suo impegno, dice: Per la prima volta sento la fierezza di essere europeo, perché tutti mi sono fratelli. E questa non è ingenuità. Bulgaria. 150 persone si sono riunite a Sofia, con rappresentanti ortodossi, cattolici e evangelici. La nostra sala di Sofia sembrava un pezzettino della sala di Stoccarda, scrivono via fax dalla Bulgaria. Il telegiornale principale della serata ha dato notizia dell’avvenimento. Olanda. Ad Amsterdam presenziano tre vescovi, due europarlamentari e 1300 persone. Una conferenza stampa permette di diffondere il messaggio di Stoccarda nei media nazionali. Lituania. A Vilnius un gruppo di lituani ha apprezzato soprattutto una novità: Di questi tempi, dall’Unione europea ci arrivano soprattutto consumismo, moda, valori materiali. Ho capito che possiamo dare quel che abbiamo, di cui l’Europa ha gran bisogno: i valori spirituali. Russia. Ortodossi, evangelici, cattolici e persone di altre convinzioni si sono radunati in case private. In un’atmosfera solenne hanno aderito anch’essi al patto di Stoccarda, congiungendo le mani. Oggi ho trovato nuovi amici, qui sul posto, ma anche in tutta l’Europa, ha commentato una evangelica. È parso logico chiudere la giornata con un brindisi. Italia. Tra i sessanta incontri organizzati, citiamo quello di Firenze, 2500 presenti al Palasport. Il card. Antonelli ha sottolineato che, se anche nella prossima Costituzione non apparissero le radici cristiane dell’Europa, la presenza del cristianesimo si renderebbe egualmente visibile come energia vitale e nuova. E il sindaco Leonardo Domenici ha detto: In Europa debbono esserci anima, cuore, spiritualità e cultura. Questo il messaggio per una Europa unita. A Roma, in Campidoglio la mattina, nella chiesa dell’Ara Coeli il pomeriggio, un migliaio di persone ha seguito l’avvenimento. Ha detto Walter Veltroni, sindaco della capitale: Un’Europa fatta così è la faccia buona della globalizzazione; globalizzazione dei valori, del dialogo, della comprensione. Conclusione coreografica e colorata sulla scalinata più verticale di Roma. A Viterbo, mille persone con il vescovo Chiarinelli: L’Europa ha bisogno di tre cose – ha detto -: riconciliazione, sinfonia e speranza. Qui le ho viste. Ad Assago, nell’hinterland milanese, sono in 1500 a ritrovarsi, manifestando la sorpresa della presenza dello Spirito Santo, che dà speranza. L’arciprete della Chiesa ortodossa rumena per l’Italia dice: Evangelici, ortodossi, anglicani e cattolici in un unico patto. E un esponente della Chiesa evangelico- luterana: Ho visto realizzato lo sforzo per l’unità dei cristiani. Ancora, il sindaco di Gornate: Se i presupposti sono questi, l’Europa si fa. 900, invece, sono coloro che si riuniscono a Padova, appartenenti a una ventina di movimenti e nuove comunità, con la presenza di battisti e di serbo-ortodossi. L’arciprete di quest’ultimo gruppo commenta: Siamo una piccola comunità, ma oggi ci siamo sentiti come un tassello di una realtà più grande. E un battista: Adesso tocca a noi, tocca a me mettere in pratica quanto abbiamo sentito, condiviso e in cui crediamo. A Palermo sono in mille, di più di venti movimenti e nuove comunità. L’incontro viene ritrasmesso in modalità diverse da alcune televisioni locali. Commenta il vescovo ausiliare, mons. Di Cristina: È così che i cristiani debbono apparire alla luce, da seminatori di speranza. Lasciando le grandi città, a Ghilarza, in Sardegna, giusto per fare un esempio, si sono riunite più di cento persone di cinque movimenti, con sindaci, allievi della scuola di polizia, prelati e cittadini. L’adesione al messaggio di Stoccarda è assoluta. Brasile. Tra i luoghi collegati fuori dall’Europa, ecco Brasilia. Numerosi deputati e senatori partecipano alla trasmissione. Al termine, decidono di portare a conoscenza del Parlamento federale la notizia dell’avvenimento di Stoccarda, perché ha un grande interesse anche per il Brasile e per l’unità politica del continente sudamericano.

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