Francia tra l’ascesa del Fronte nazionale e la voglia di fraternità

Il risultato elettorale che ha premiato nella prima tornata delle regionali il Fronte nazionale sembra in controtendenza con il desiderio di fraternità e il rifiuto della paura dopo gli attentati del 13 novembre. Le ragioni dell'attrazione crescente della desta di Marine Le Pen e il ruolo dei cristiani
Le Pen

La Francia, terra di paradossi. Mentre all’indomani degli attentati di Parigi milioni di francesi hanno sperimentato il desiderio di fraternità, il rifiuto della paura dell’altro, la difesa dell’arte di vivere insieme, in occasione delle elezioni regionali assistiamo alla spettacolare ascesa del movimento politico Front National (FN, Fronte Nazionale), fautore di valori e istanze del tutto contrari. Anche se questo successo era già stato previsto dai sondaggi, la sua ampiezza riflette una profonda crisi della società francese dagli ingredienti molteplici, ma ben identificati.

 

La persistente crisi economica ha definitivamente convinto gli elettori del fatto che gli attuali politici non sono capaci di cambiare il corso degli eventi, di stabilire una maggiore giustizia sociale. Tanto vale prendersi il rischio di portare al potere quelli che non l’hanno mai esercitato, con la folle speranza che facciano meglio.

 

L’afflusso dei rifugiati in Europa, la stigmatizzazione degli stranieri «che vengono a sottrarci il nostro lavoro, a sfruttare i nostri benefici sociali», la confusione alimentata ed esacerbata da alcuni tra l’islam e l’islamismo radicale, hanno generato una paura dell’altro, un ripiegamento identitario, un egocentrismo che si esprime ormai senza traccia di colpevolezza.

 

Partito come rifugio per i delusi, ora il FN attira per convinzione, con argomenti espressi in slogan semplicistici che seducono disoccupati, giovani, abitanti delle zone rurali ancora prive di stranieri, ex comunisti, cattolici che possono esprimere le loro convinzioni in questa società troppo laica per i loro gusti.

 

Senza dimenticare un certo «errore di casting», nel senso che la posta in gioco di queste elezioni destinate alla formazione di governi regionali è stata amplificata a livello nazionale, sullo sfondo delle elezioni presidenziali del 2017. La mancanza di rinnovamento della classe politica ai vertici e l’assenza di un progetto di società generosa e unificante, possono fare apparire FN come una terza via credibile, relegando la destra e la sinistra – accusate di collusione – al rango di avversarie superate dagli eventi.

 

Molti artisti, intellettuali, cristiani sociali, imprenditori, associazioni al servizio della collettività, sono in prima linea per cercare di influenzare il decisivo secondo turno di queste elezioni. Qualunque sia il risultato, bisogna sperare che lo choc prodotto dal successo di FN contribuisca ad una riflessione di fondo in questa società francese ancora così legata alla fraternità. «Allons enfants de la patrie…»: «andiamo figli della patria…», ma per quale giorno di gloria?

 

Trad. it. Domenico D’Amiano

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