Francesco e il ricordo dei monaci di Tibhirine

Una prefazione del papa apre l'ultimo libro sulla tragica fine dei monaci di Tibhirine. Il testo del pontefice è stato riportato dall'Osservatore Romano e ha come titolo "Un segno sulla montagna". Un commento
Cimitero del monastero di Tibhirine in Algeria dove sono seppelliti i monaci uccisi nel 1996 foto di Ps2613

Si apre con una prefazione di papa Francesco, il libro "Tibhirine, l’héritage", pubblicato in Francia a cura di Christophe Henning, per le edizioni Bayard, in cui si ricordano i sette monaci sequestrati e poi uccisi nel 1996 in Algeria. Il testo del pontefice, riportato sulle pagine dell'Osservatore Romano, ha come titolo "Un segno sulla montagna".

 

Parole, quelle del papa, che suscitano un "grazie", perché indicano la via della verità crocifissa: la montagna dell'Atlante diventa la montagna in cui il Dio crocifisso si consegna nell'amore ai figli dell'Islam.


Grazie perché raccontano il combattimento dell'amore come unica via per disarmare i violenti e vincere la violenza. Un combattimento quotidiano nel dettaglio della nostra vita. Ricorda papa Francesco che quei monaci «hanno vinto l'odio nel giorno della grande prova». Stamattina a Santa Marta, il papa ha ricordato che la Chiesa ha bisogno dei martiri. I monaci di Tibhirine, sul crinale della montagna, indicano la via dell'amore senza limiti.

 

Clicca qui per leggere il testo del papa sull'Osservatore Romano.

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