Franca Valeri: la mia televisione
La prima comica italiana ha riproposto i suoi personaggi più famosi in una carrellata “storica” fra teatro e televisione.
Compirà 91 anni il prossimo 31 Luglio; ha il corpo e l’eloquio segnati dal morbo di Parkinson. Ma neanche queste visibili difficoltà hanno fermato Franca Valeri (Milano, 1920) dall’offrire al suo pubblico una serata unica nel suo genere, che ha visto la Sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma gremita di persone di tutte le età.
Giovedì 19 Maggio l’attrice italiana, un pezzo di storia del nostro teatro, del cinema e della televisione, ha ripercorso la sua carriera attraverso aneddoti dal vivo e i filmati pescati dalle teche Rai che hanno reso celebre il volto del primo comico italiano donna del nostro paese.
«Devo gran parte della mia popolarità alla televisione. Con questa certezza, di fronte alla lusinghiera e molto generosa proposta di dedicarmi una serata in una sede così prestigiosa come l’Auditorium, ho pensato che toccasse proprio alla televisione rappresentarmi».
Quella di Franca Valeri è un’avventura artistica luminosa, creata con fatica, sudore, impegno e tanto talento da far invidia alle showgirls che oggi invadono impropriamente i nostri schermi.
Con l’aiuto di Sabina Guzzanti nei panni di presentatrice, si sono intervallati momenti dal vivo, imitazioni, gag; hanno ripreso vita i personaggi più noti della Valeri come la Signorina Snob e la Sora Cecioni «sempre al telefono con mammà».
«Il comico è uno che lavora con mezzi propri – ha raccontato l’attrice -, un testo, il talento, la mente, la generosità». Partendo da qui, il viaggio nella televisione di ieri e di oggi ha avuto il sapore delle cose di una volta, di quelle fatte bene, fino in fondo, e sempre in grado di trasmettere valori al di là del tempo.
Nessuna nostalgia, e in compenso tanta storia del nostro spettacolo offerta con la mestrìa di sempre:
«La televisione è quello straordinario mezzo di comunicazione che sappiamo, e nessuno glielo contesta, ma in Italia ha solo poco più di sessant’anni. E come tutti i giovani, forse a volte un po’ superficiali, spesso cambia idea. Ho pensato quindi di presentare in questa serata una scansione dei suoi volti, in un periodo che è quello che mi appartiene di più, e che oserei definire felice».
Passati da un televisore (e un canale) ogni sei famiglie, all’incubo mediatico di oggi, il popolo italico si trova spiazzato di fronte a un bombardamento di immagini e parole non sempre all’altezza della situazione: l’ironia della Valeri e il tratto pungente della Guzzanti si sono ben sposate per denunciare questa decadenza culturale di oggi che vuole tutto subito, semplice, facile, senza impegno, e che la tv di oggi contribuisce a veicolare.
Franca Valeri ha tenuto banco per quasi 120 minuti senza mostrare il minimo segno di stanchezza nonostante gli evidenti limiti fisici. C’è una caparbia volontà, figlia di un connubio strano tra umiltà e generosità, che ha fatto di questa grande attrice una persona di casa nostra, un’amica che ci aiuta a ridere di noi stessi e delle seriosità imposte da un sistema mediatico forse non più sano. Ma è anche l’amica che in fondo al cuore ci lascia la speranza che si può ancora cambiare, le cose possono migliorare. Con il riso e il sorriso sulle labbra.