Formula 1, vince Hamilton. Ferrari terza
Lo scorso fine settimana ha visto sventolare la prima bandiera a scacchi del Mondiale di Formula 1 del 2015: in terra australiana, ha vinto al termine di un dominio pressoché incontrastato Lewis Hamilton, scattato subito in testa dalla pole position e rimasto al comando praticamente per tutta la gara, con il compagno di squadra Nico Rosberg che ha chiuso secondo. Nonostante gli onori della parata del trionfo Mercedes, il tricolore italiano ha sventolato sul podio finale grazie a Sebastian Vettel che sulla Ferrari ha mostrato caparbietà fin dalle prime battute: come da sue previsioni, il tedesco ha finito in terza posizione, il suo primo Gp sulla leggendaria vettura di Maranello.
Possiamo parlare di ottimo esordio per la casa italiana se non dovessimo registrate il ritiro di Raikkonen, costretto a fermarsi per un ingenuo errore dei box. A Melbourne le ostilità avevano visto entrare in pista la Safety Car per l’incidente del venezuelano Pastor Maldonado, uscito di scena con la sua Lotus distrutta, senza gravi conseguenze, per un contatto con Raikkonen. Le due Mercedes hanno di fatto imposto un ritmo irraggiungibile per tutta la gara, se consideriamo che dopo una decina di giri gli inseguitori Massa e Vettel accumulavano già sette secondi di ritardo dalla testa della gara, offrendo comunque spettacolo nella lotta per il terzo posto.
Decisivo il 22esimo giro quando Massa, terzo, si è fermato ai box, consentendo a Vettel di guadagnare terreno e restare poi terzo anche dopo la propria sosta, avvenuta al 25esimo giro. “Ragazzi, Forza Ferrari” ha esclamato nitidamente Vettel ai tecnici via radio, dopo aver tagliato il traguardo, ricordando un altro tedesco che ha fatto la più celebre storia del Cavallino Rampante, di cui le cronache hanno recentemente parlato purtroppo non per le gesta sportive inarrivabili: Michael Schumacher, in condizioni stabili ma pur sempre in bilico tra la vita e la morte dopo più di un anno dall’incidente su una pista da sci. Per l’altro pilota in rosso, Kimi Raikkonen, sceso in ottava posizione dopo la partenza, una giornataccia: il “crac” arrivava al 41esimo giro quando il finlandese, rientrato per la seconda sosta ai box, ripartiva clamorosamente con la gomma posteriore sinistra non fissata, dovendo abbandonare la gara.
Se al quarto posto finisce il sopra menzionato brasiliano ex Ferrari, Felipe Massa, un altro brasiliano, classe ’92, Felipe Nasr sulla Sauber, ha incuriosito gli addetti ai lavori: il ragazzo ha offerto una guida molto aggressiva sin dall’inizio, recuperando dall’undicesima alla quinta posizione, ma la sua gioia riguarda anche la Ferrari, che motorizza la scuderia svizzera. Molti i ritiri di questo esordio: oltre ai citati Raikkonen e Maldonado, costretti a cedere anche Verstappen e Grsojean, mentre non si sono presentati nemmeno sulla griglia di partenza Kvyat e Magnussen, per problemi tecnici; infine, Valtteri Bottas non ha avuto l’ok dei medici dopo il fastidio alla schiena avvertito alla vigilia del Gp.
Tra previsioni e primi timidi bilanci, la certezza è che il britannico della Mercedes Lewis Hamilton lotterà fino in fondo alla stagione per conservare lo scettro di campione, insidiato dall’ambizioso compagno di scuderia Rosberg, e soprattutto dalla bravura e dall’entusiasmo di Sebastian Vettel su una Ferrari bramosa di riscatto, come confermato dallo stesso Sergio Marchionne. Non sarà poi certo favorito, ma occhio al talento Daniel Ricciardo, passaporto australiano, papà siciliano e mamma di origini calabresi, arrivato solo sesto davanti al proprio pubblico sulla Red Bull, ma potenzialmente in grado di sorprendere per talento e vettura. Non ci siamo dimenticati dell’ex campione Alonso, passato a McLaren Honda dopo la non fortunata avventura in Ferrari: saltato il Gran Premio d’Australia per un infortunio ancora da chiarire, tra voci e smentite, a meno che i medici non lo blocchino ancora, potrebbe già essere in pista nel prossimo Gp malesiano, pronto a competere e cercare posto su quella che molti battezzano già “una poltrona per quattro”.