Fontanelle gratuite nei parchi

Anche in città verranno installati degli spillatori con risparmio economico ed ecologico per tante famiglie. Non manca qualche polemica
fontana dell'acqua

Sono più di 16 milioni di litri, le quantità d’acqua erogate dalle fontanelle pubbliche che i comuni dell’hinterland milanese hanno installato nei loro parchi pubblici.  Si parla di oltre duemila litri distribuiti in media al giorno da ogni impianto con un risultato ecologico ed economico lodevole: almeno 1.200 bottiglie di plastica in meno nella spazzatura, e quasi 300 euro in più nelle tasche di ogni famiglia. Ora anche la città di Milano pensa di dotare i propri parchi e giardini di questi distributori. Finora in città ne era disponibile solamente uno, a Quarto Oggiaro, mentre alcuni impianti temporanei erano stati installati in occasione di eventi cittadini, come per Milano Film Festival al Sempione alla Triennale.
 
A settembre l’incarico sarà affidato a Metropolitana milanese che preparerà un bando per la fornitura e l’installazione degli erogatori. Inizialmente saranno quattro, in aree verdi ancora da decidere in via definitiva, con accesso stradale comodo per facilitare l’operazione di carico sull’auto delle bottiglie riempite. E finalmente anche in città si avranno le Case dell’acqua di pubblico accesso.
 
Era da diversi anni che se ne parlava in consiglio comunale, senza però una scelta definita; poi la spinta è arrivata dall’esperienza positiva dei comuni dell’hinterland che hanno attivato oltre 80 impianti. Così nei parchi milanesi mentre si farà la passeggiata, o la corsa, si potrà attingere agli spillatori gratuiti che garantiranno acqua filtrata e refrigerata, e pare si potrà persino scegliere tra un bicchiere di liscia o gassata. Oltre al ristoro nell’immediato, si potranno riempire le bottiglie e portarsela a casa.
 
 Rimangono ovviamente timori circa la collocazione dei distributori e cioè: che non diventino luoghi di aggregazione notturna poco sicuri. C‘è poi chi  pensando al costo di ogni impianto, che può arrivare anche 40mila euro, a seconda delle dimensioni e della tipologia, pensa a danni e manomissioni da parte di vandali. Perplessità sul progetto sono anche espresse dall’ala più ambientalista della maggioranza. Dice il presidente della commissione comunale Trasporti, Monguzzi, storico ambientalista milanese: «Io preferirei che le Case dell’acqua fossero le case dei cittadini: dobbiamo lavorare perché si eliminino i guasti alle tubature non perfettamente in ordine che rendono l’acqua domestica calcarea e, qualche volta, con un odore un po’ sgradevole». Comunque c’è interesse e le quattro “case dell’Acqua” sono attese favorevolmente dai cittadini. 

I più letti della settimana

Il sorriso di Chiara

Abbiamo a cuore la democrazia

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons