Firmato a Roma l’accordo europeo su clima e biodiversità

Un accordo pre-elettorale europeo su clima e biodiversità è stato firmato oggi a Roma, presso la sede del CNR. Il Ministro Pichetto Fratin fa partire l’iter parlamentare per la costituzione in Italia di un Consiglio scientifico clima e ambiente
Parlamento Europeo. (Foto Ansa, EPA/OLIVIER HOSLET)

Quello che il 3 maggio 2024 nel convegno “The Venice dialogue” era un obiettivo ancora da raggiungere, ad oggi sembra molto più concreto. È stato firmato presso la sede di Roma del CNR l’Accordo sul clima e l’ambiente che lega le famiglie politiche europee e la comunità scientifica, in vista delle elezioni. Un passo importante, presente il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica Pichetto Fratin che ha annunciato il via libera del ministero all’inizio dell’iter parlamentare per costituire il “Consiglio Scientifico Clima e Ambiente” in Italia. Sarà un «luogo deputato a un confronto “istituzionalizzato” fra politica e mondo scientifico», lo definisce Fratin.

Foto pubblicata sulla pagina Facebook dello scienziato del CNR Antonello Pasini.

Anche l’Italia segue così quella linea guida che la Legge europea sul clima aveva dato nel 2021, quando aveva tra l’altro posto l’obiettivo vincolante per tutti i Paesi membri di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Un obiettivo che sembra molto ambizioso, ma la comunità scientifica non si scoraggia, anzi ha scelto di mettersi a fianco delle istituzioni in questo oneroso lavoro.

Tutto è iniziato da una lettera aperta pubblicata qualche mese fa, in cui gli scienziati, oltre che sottolineare l’urgenza di tenere presente la crisi climatica e della biodiversità, chiedevano a gran voce «a tutte le famiglie politiche europee di firmare un accordo pre-elettorale trasversale, con cui si impegnano a fronteggiare la crisi del clima e della biodiversità, raggiungendo gli obiettivi di decarbonizzazione e di tutela della natura chiaramente indicati dalla ricerca scientifica».

Sembra che l’appello non sia stato vano e che, dopo un convegno che ha avuto luogo il 3 maggio presso Palazzo Loredan – sede veneziana dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti – a Venezia, si sia aperto un dibattito che non ha lasciato indifferenti gli illustri partecipanti. Compreso papa Francesco, che ha voluto inviare un messaggio di sostegno. «Siamo molto lieti che il convegno abbia portato subito un primo risultato concreto», si rallegra Roberto Barbiero, vicepresidente della Società Italiana per le Scienze del Clima, tra i promotori dell’iniziativa.

Ad aver ufficialmente firmato il patto il Partito Popolare Europeo, i Verdi, la Sinistra Europea. Poi, in modo parziale ma significativo, il Partito Democratico Europeo di Renew Europe e Fratelli d’Italia di European Conservatives and Reformists. Il Partito Popolare Europeo poi, grazie all’intervento del Ministro Pichetto Fratin sul CSCA italiano, ha dato anche il primo esito concreto all’accordo stesso.

«È mancata del tutto la firma di Identità e Democrazia», dichiara Antonello Pasini, coordinatore del Comitato scientifico. «”La Scienza al Voto”, all’origine del “The Venice Dialogue” tra scienza e politica, di cui l’Accordo pre-elettorale europeo non è che una tappa. Potrebbe dipendere dalle recenti fibrillazioni che hanno portato all’espulsione di Alternative fuer Deutschland o da una minore sensibilità al tema. Volendo tracciare un bilancio, il Venice Dialogue può senz’altro proseguire: viglieremo tutti, scienziati, cittadini, giornalisti e politici, affinché il rispetto degli obiettivi scientifici e il dialogo con la comunità scientifica siano al centro delle trattative per la nuova maggioranza al Parlamento europeo. Speriamo di aver mostrato alle famiglie politiche europee che, nonostante le divergenze sulle soluzioni, si può condividere il rispetto degli obiettivi scientifici e trovare un terreno comune a tutte nella lotta alla crisi climatica e ambientale».

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