Film: quali scegliere per le feste?
Cinema è bello. In sala, poi, ancora di più: buio, ambiente racchiuso, ci si lascia andare e si entra nel film e se si è in compagnia è ancora più bello. Da provare,anziché stare a ingrassare o a dormire sul divano.
Cosa scegliere? Ognuno ha i suoi amori. Ecco Conclave, pubblicizzato al massimo – per alcuni capolavoro, per altri furbata di mercato -, fantathriller che piace, specie se c’è di mezzo il Vaticano e i suoi veri o presunti misteri. Certo, il cast è stellare, a iniziare da Ralph Fiennes perfetto e dalla suora perspicace di Isabella Rossellini. Un po’ sorprende e provoca, un po’ approfondisce, un po’ affascina per l’ambientazione e la recitazione. Il papato, insomma, non esce mai di scena.
C’è poi il ritorno di Ferzan Ozpetek e il suo Diamanti, il mondo glamour della sartoria, dal sapore tutto femminile di storie che si intrecciano intorno a lui, di fatto, il regista. Un parterre di attrici nostrane – ben diciotto – da Lunetta Savino a Geppi Cucciari, da Kasia Smutniak a Jasmine Trinca fino a Mara Venier che fa la cuoca. Il microcosmo delle donne negli anni Settanta a Roma. Preziosità, tavolate immancabili, racconti variegati, stile alla Ozpetek.
Da premio a Venezia arriva La stanza accanto di Almodòvar, vicenda dolorosa di due amiche, una delle quali malata incurabile che attende e vuole la morte. Si parla di amicizia sincera in un mondo attuale pervaso dall’odio. Le due interpreti, Tilda Swinton e Julianne Moore, sono splendide in un film dichiaratamente favorevole alla eutanasia, a cui si giunge dopo fasi drammatiche in un interno spiccatamente teatrale. Senza nessuna delle consuete “fioriture” del regista, qui più essenziale.
Per chi vuole pensare ecco Freud. L’ultima analisi, dove Anthony Hopkins e Matthew Goode sono Freud e lo scrittore Lewis in un dialogo sulla vita e sulle grandi questioni fede-ragione. Un confronto anche forte, dove il passato dei due riemerge con le sue contraddizioni. Leggero, nonostante il pericolo – evitato – di pesantezza. Si può parlare di cose serie senza stancarsi, specie se ci sono due attori intelligenti. Come succede nello stupendo film Una notte a New York: Sean Penn, eccellente, è il tassista che passa una notte in auto con la giovane Dakota Johson in mezzo al traffico. Un taxi diventa occasione di dramma e di umorismo insieme, dove si parlano due persone diverse per età ed esperienza. Da non perdere.
Eccoci al cinepanettone – senza parolacce! – Cortina Express di Eros Puglielli. Ovviamente c’è Christian De Sica con Lillo Petrolo e Isabella Ferrari: comicità, divertimento…forse senza cadute di stile? E infine Il treno dei bambini di Cristina Comencini, storia vera della Napoli nel 1946 di ragazzini divisi dalla madre per”salvarli” dalla povertà. Per non dimenticare.