Film in uscita

Proposte sempre più numerose, ma di qualità variegata. Tra le altre: Hunger Games, In fondo al bosco, Loro chi?, Né Giulietta né Romeo, Bella e perduta
Bella e perduta

Hunger Games – Il Canto della rivolta, parte 2

 

Gran film spettacolare, colmo di rutilanti effetti speciali in 3 D. Narra l’ultima avventura dell’eroina Katniss (Jennifer Lawrence) in lotta contro il perfido presidente Snow ed altre ambigue creature. Si trova anche tra l’amato Peeta, drogato dalla prigionia, e l’innamorato Gale: dovrà scegliere fra i due. Tumultuoso, avvincente senza perdere un colpo e senza stancare, lo spettacolo diretto magistralmente da Francis Lawrence non è soltanto il “canto” di una serie eroica giovanile, ma sa lanciare messaggi di pace e di armonia che risultano una gradevole sorpresa. Tanto più che non suonano retorici ma adatti ad un film per giovani e ragazzi. E non solo: i messaggi sono anche per chi ama coniugare ritmo, fantasia, azione e, perché no, qualche spunto riflessivo lasciato qua e là, sempre rimanendo in questa fantasmagorica saga.

 

In fondo al bosco

 

Sky cinema ha prodotto un trhiller psicologico ben fatto e ben diretto da Stefano Ludovichi. Filippo Nigro è un padre alcolista e violento, che durante la “festa dei diavoli”, in quel di Trento, perde il piccolo Tommy che non si ritrova. Tutti lo indicano come il colpevole, a cominciare dalla moglie Linda, con cui il rapporto è in crisi. Tommy viene ritrovato e il padre vince i rimorsi, gli si affeziona ancora di più, a differenza della madre. Ma il piccolo è davvero Tommy? Dedicato alle centinaia di bambini che ogni anno spariscono, anche nel Trentino, il film ha un ritmo serrato, una fotografia nebbiosa e algida che fa respirare un clima ansiogeno. Nigro e Camilla Filippi recitano con totale immedesimazione nell’aria di sospetti reciproci, di connivenze, di verità nascoste nell’opera seconda di Ludovichi.

 

Loro chi?

 

Ecco una commedia scintillante, meno pesante del solito panorama casereccio italico, girata fra Trentino, Puglia e Roma. David (Leonardo Leo) vuole diventare presidente dell’azienda in cui lavora ed è disposto a tutto. Presenta un brevetto rivoluzionario, ma l’incontro con un imbroglione trasformista, Marcello (Marco Giallini) lo incastra in una serie di avventure pseudobuffe, in cui David perde casa, fidanzata, lavoro: tutto da recuperare. Come fare? Impara l’arte della truffa dal furbo Marcello. Agile, scattante, con qualche gigioneria di troppo nella coppia attoriale, il film è simpatico, fantasioso, brillante. Il vecchio film La Stangata è alle spalle, e la regia di Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci lo sa, ma non lo fa pesare. Così salva il prodotto. Scanzonato.

 

Né Giulietta né Romeo

 

Veronica Pivetti, la prof di riuscite serie televisive, ci prova come protagonista e regista del suo primo film. Cavalcando l’onda presente, racconta del sedicenne Rocco − padre psichiatra donnaiolo e separato, madre apprensiva, nonna stravagante fascista −, che fatica a svelare ai suoi la propria omosessualità. Passando dalla solita Roma dei ragazzi bene alla Milano calcolatrice, il film, fin troppo lungo, snocciola caricature di tipi umani (lo psichiatra, la nonna giovanilista, il bullismo scolastico) in cerca di modi e linguaggio giovanili, ma purtroppo si ferma ad un insieme di clichè narrativi e ad un ritmo televisivo che rischiano di far perdere tono e vivacità al film. Peccato, perché i ragazzi-attori (Andrea Amato, Carolina Pavone, Francesco De Miranda) sono molto bravi.

 

Bella e perduta

 

Ecco un film da non perdere. Strano, poetico, lirico, surreale e deliziosamente triste. Pietro Marcello racconta dello sciocco Pulcinella che dal Vesuvio esce nell’attuale Campania per esaudire le ultime volontà del pastore Tommaso: salvare il bufalo Sarchiapone che trova nella reggia abbandonata di Carditello. I due viaggiano verso il nord. Ma è un viaggio attraverso l’Italia “bella e perduta”, imbarbarita e scarsa di speranza. A metà strada tra finzione e documentario, il film trova nella sua visionarietà malinconica, dagli echi pasoliniani, un punto di forza per narrare con un linguaggio tra l’onirico e il reale qualcosa che non assomiglia a nessun altro film italiano attuale: la ricerca ansiosa della bellezza, della poesia, dell’umanità.

 

 

Escono anche: A testa alta, di Emmanuelle Bercot, dove una sempreverde Catherine Deneuve esplora il mondo della delinquenza giovanile; Dobbiamo parlare di e con Sergio Rubini, una rivisitazione di Carnage di Polanski in salsa italiana, freddo e duro; Mr- Holmes- Il mistero del caso irrisolto, per chi ama il celebre detective.

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