I film della settimana
Amate i super-eroi? Guardare allora Black Adam ambientato nell’immaginario paese africano di Kahndaq depredato dai mercenari dell’Inter-Gang. Adrianna e i compagni tentano di vincerli ma non ce la fanno, se non resuscita Teth-Adam, leggendario guerriero del popolo che sgomina i cattivi. Azione da vendere specie da parte di Dwajne Johnson, a suo agio nei panni rigonfi del supereroe, camei autoironici di un grande Pierce Brosnam e lotta contro le multinazionali odierne. Divertimento assicurato.
Un anno, una notte di Isaki Lacuesta. Due giovani sono sopravvissuti all’attacco al Bataclan di Parigi, Céline e Ramon. Ma lo gestiscono in modo diverso: lui piange, si tormenta per non esser riuscito a salvare gli altri, lei non fa la vittima, si chiude anche ai familiari. Ma il trauma è solo per quella notte o c’è qualcos’altro di doloroso e irrisolto nelle loro vite? I due si cercano, soffrono, parlano nel film che senza timori esplora l’intimità di due giovani forse anche in cerca di speranza. Delicato e sensibile, drammatico e leggero.
È il tempo dei cuochi. Ed ecco Boiling Point di Philip Barantini dove Andy Jones, chef in ascesa e carismatico a suo modo, richiama una clientela molto varia. Ci sono problemi ovviamente con i rifornitori, il personale, gli ispettori di igiene e gli avventori tra cui un arrogante capofamiglia, ex capo di Andy. Cresce l’ansia, l’agitazione tra i fornelli. Andy è un essere umano sull’orlo della nevrosi e il film ha il pregio di farcelo vedere, oltre i lustrini delle pubblicità, alle prese non solo con i cibi ma con le persone fino ad un finale rocambolesco. Divertente, sano, lucido: anche gli chef sono creature umane…
E infine riproponiamo un gioiello italiano, ossia La Stranezza di Roberto Andò, già un successo inatteso in sala insieme al fastoso (e discutibile) L’ombra di Caravaggio di Placido. Nel 1920 Pirandello scende da Roma in Sicilia per omaggiare il grande Verga. Si imbatte in due becchini e nella loro scalcagnata compagnia teatrale. Ma è un mondo, anzi mondi, anzi uomini e donne “personaggi che cercano un autore”. Cercano la felicità soprattutto e senza saperlo sono ispiratori della commedia pirandelliana, incompresa al suo apparire. Delicato e forte, spiritoso, suggestivo per intuizioni bizzarre e straricco di vitalità – ma con stile misurato e con attori perfetti (Toni Servillo, Ficarra e Picone) – il film è un omaggio alla fantasia e alle sorprese della vita e dell’arte.
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